Nei giorni scorsi si sono concluse le operazioni per l’elezione dei sindaci (o loro rappresentanti) che entreranno a far parte dell’assemblea del Consorzio di Bonifica delle Marche suddivisa per vari comprensori. Il sindaco di San Ginesio, Giuliano Ciabocco, è stato eletto a rappresentare i sindaci che rientrano nel cosiddetto Comprensorio C – Ambito Montagna che coinvolge 61 Comuni dell’area Musone, Potenza, Chienti, Asola e Alto Nera. Insieme a Ciabocco sono stati designati all’interno dell’assemblea altri cinque rappresentanti, il consigliere di Cingoli Stefano Filonzi e i sindaci Vincenzo Felicioli (Fiuminata), Mario Baroni (Muccia), Cristina Gentili (Bolognola) e Giuseppe Pezzanesi (Tolentino). Il Consorzio di Bonifica delle Marche è un ente pubblico economico istituito dalla Giunta Regionale delle Marche nel dicembre 2013 ed è un consorzio obbligatorio. A partire dal primo gennaio 2014 ha incorporato per fusione i tre consorzi presenti nel territorio: il Consorzio di Bonifica integrale dei fiumi Foglia, Metauro e Cesano, il consorzio di Bonifica del Musone, Potenza, Chienti, Asola e Alto Nera ed il consorzio di Bonifica di Aso, Tenna e Tronto. Il territorio regionale è ora suddiviso in sei comprensori che rispondono a caratteristiche comuni a livello idrografico e irriguo. Il Consorzio di Bonifica delle Marche è impegnato quotidianamente nel promuovere la difesa del suolo e delle zone umide dal dissesto idrogeologico, lo sviluppo equilibrato e sostenibile del territorio, la tutela e la valorizzazione della produzione agricola. Gestisce inoltre l’approvvigionamento e l’uso razionale delle risorse idriche (a prevalente impiego irriguo) ed è pertanto un attore decisivo nella salvaguardia del nostro patrimonio naturale, con funzioni che gli vengono delegate da leggi statali e regionali.
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Art. 114 della Costituzione Italiana: La Repubblica si riparte in Regioni, Province e comuni. Non sono previsti consorzi pubblici e tanto meno obbligatori.
Dal’art. 42 Cost. si evince che sulla proprietà privata non si possono imporre imposte, all’infuori di quella di successione quando detta proprietà si riceve per eredità. Quindi: non credo che tali consorzi si possano ritenere costituzionali.