«Non avevamo chiesto un francobollo ma una busta preaffrancata per poter inviare i certificati che c’erano stati chiesti dall’Argentina». Così il Comune di Potenza Picena in una nota in risposta all’articolo uscito nei giorni scorsi in cui veniva raccontata la vicenda di un italiano, che vive in Argentina, al quale era stato chiesto un francobollo per ricevere l’atto di nascita del nonno. Il Comune spiega che «l’ufficio preposto non ha mai espresso la richiesta di un francobollo ma aveva chiesto la spedizione di una busta preaffrancata. Tenendo in considerazione i fatti, si intende chiarire innanzitutto la ragione per la quale nell’anno 2020, occorra procedere alla spedizione cartacea di determinati certificati o atti anziché avvalersi della posta elettronica. Non è infatti l’ente a chiedere la spedizione cartacea, bensì gli stessi richiedenti, cittadini all’estero, spesso privi di dominio pec, perfettamente consapevoli che al fine di presentare istanza di riconoscimento di cittadinanza italiana “Iure Sanguinis”, la documentazione atta a dimostrare la discendenza debba essere presentata in formato originale ai sensi di legge». Il Comune aggiunge che la busta preaffrancata è reperibile ovunque nel mondo.
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