Centomila euro di luce per coltivare mille piante di marijuana, corrente elettrica che però avrebbe succhiato tramite un allaccio abusivo: condannato il 59enne Giuliano Maccari, di Pollenza. La coltivazione di marijuana si trovava in quattro locali segreti, in cui si entrava passando dietro un armadio che stava nel garage dell’abitazione di Maccari. A scoprire la piantagione era stata la polizia. A parte che per la coltivazione, Maccari era finito nei guai anche per il costo dell’energia del mega impianto per riscaldare e far crescere le piante di marijuana. La questione è finita al vaglio di un processo che si è svolto davanti al giudice Daniela Bellesi del tribunale di Macerata. L’uomo, secondo l’accusa, sostenuta dal pm Francesca D’Arienzo si sarebbe impossessato di parecchia energia elettrica. E lo avrebbe fatto tramite l’allaccio diretto alla rete Enel su una cassetta di derivazione che si trovava sulla parete esterna dello stabile dove abita. Il motivo dell’allaccio era appunto quello di far funzionare i macchinari per la piantagione abusiva. Secondo l’accusa avrebbe sottratto 27mila euro di energia all’Enel servizio elettrico, 25mila euro alla Gdf Suez energie spa, e 45mila euro a Enel energia spa. Maccari era stato scoperto il 2 maggio del 2016. Difeso dall’avvocato Vando Scheggia, per la discussione sostituito dall’avvocato Marco Fabiani. Il legale ha chiesto l’assoluzione. Oggi la sentenza: l’uomo è stato condannato a 6 mesi al tribunale di Macerata per il furto di energia elettrica, la difesa ricorrerà in appello.
(Gian. Gin.)
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