di Gianluca Ginella
Appropriazione indebita di denaro della Stl immobiliare, condannato il commercialista Francesco Launo (ex consigliere comunale del Pd), e altre due persone: Luana Mancinelli, 60 anni, di Monte San Giusto, e Giuseppe Martini, 52 anni, residente a Macerata. Per la parte più corposa delle contestazioni c’è stata l’assoluzione. Parte civile al processo la ex presidente della Maceratese, Maria Francesca Tardella, assistita dall’avvocato Giancarlo Nascimbeni, che aveva sporto denuncia e da questa si è arrivati al processo e alla sentenza, decisa oggi. Nel complesso si parlava di appropriazioni di centinaia e centinaia di migliaia di euro. La vicenda risale agli anni 2010-2012.
Launo compariva come socio e amministratore unico della ditta Stl immobiliare srl di Monte San Giusto, dal 17 aprile 2012 al 23 agosto 2012, e di commercialista e consulente della società, e come, al 50% con l’amministratore Luana Mancinelli, socio della ditta Elle Effe service srl incaricata della gestione contabile della ditta Opera costruzioni srl, con sede a Roma. Secondo l’accusa, in concorso tra loro si sarebbero appropriati di somme di denaro e altre utilità.
A Launo e Mancinelli veniva contestato il pagamento di debito della ditta Sirolesi costruzioni srl, mediante l’emissione di numerosi assegni bancari dal conto corrente intestato alla società in favore di terzi senza alcuna autorizzazione, documentazione, né giustificazione posto che i beneficiari – continua l’accusa – non risultavano tra i creditori della ditta Stl immobiliare srl: in totale 30 assegni emessi o incassati dal 30 maggio 2011 al 22 marzo 2012 per un importo complessivo di 388mila euro e 5 assegni per un importo di 128mila euro non ancora incassati.
Si parlava poi del trasferimento di fondi dalla ditta Stl immobiliare alla Sirolesi costruzioni srl effettuando numerose transazioni mediante assegni e bonifici dai conti correnti intestati alla società in favore della Sirolesi costruzioni e con la quale era intercorso in data 1 giugno 2011 un contratto di appalto per la realizzazione di tre fabbricati a uso residenziale, per un importo complessivo di 1 milione 626mila euro nonostante che, alla data di risoluzione del contratto (30 luglio 2012) la ditta appaltatrice avesse maturato un credito di molto inferiore (679mila euro). Da queste contestazioni sono stati assolti. Condannati invece per l’ultima delle contestazioni (qui figura anche Martini).
Si tratta di tre assegni emessi da Launo, senza alcuna giustificazione, dice l’accusa, in favore della ditta Opera costruzioni srl di Roma, facente capo a Martini, per un importo di 141mila euro con emissione di due fatture (nell’ottobre e nel dicembre 2011) apparentemente riconducibili a lavori di sbancamento e movimentazione materiali provenienti dal cantiere di via dei Velini a Macerata, in realtà mai eseguiti. Gli imputati erano difesi dagli avvocati Gabriele Cofanelli (per Launo e Mancinelli) e Giancarlo Giulianelli (per Martini). Il legale della Tardella, l’avvocato Nascimbeni, ha insistito per la condanna degli imputati. Parte civile anche la curatela del fallimento della Stl, assistita dall’avvocato Gerardo Pizzirusso.
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