di Laura Boccanera (Foto di Federico De Marco)
«Abbiamo chiesto lo stato di calamità naturale alla Regione, ieri il Musone è arrivato a poco meno di 50 centimetri dall’arcata del ponte». Il sindaco di Porto Recanati Roberto Mozzicafreddo fa il punto dopo la mareggiata dell’altra notte e si prepara ad allertare e informare tutti in vista dell’allerta meteo prevista per questo fine settimana. La città costiera ha visto martedì notte la furia delle onde e quanto il mare può fare paura. Fortunatamente non ci sono stati feriti o crolli e cedimenti strutturali ad eccezione di 100 metri di marciapiede, ma la preoccupazione resta alta. Per tutta la giornata di ieri e anche questa mattina e nel pomeriggio privati (titolari di chalet e ristoranti) e strutture comunali hanno lavorato per ripulire abitazioni private e spazi pubblici tenendo sotto osservazione i fiumi, il Musone in particolare che resta l’osservato speciale. C’è anche chi ha fatto lavori di messa in sicurezza temendo nuove mareggiate.
«Il livello fortunatamente si è abbassato – spiega Mozzicafreddo – e abbiamo riaperto il ponte sul Musone, ma ieri, nel momento di massima allerta l’acqua era arrivata a 50 centimetri dall’arco. Al momento la provincia sta intervenendo con lavori di somma urgenza sul tratto di Provinciale sconnessa dove il marciapiede della passeggiata est è sprofondato, corroso da sotto dalla forza dei flutti. Abbiamo aperto i fossi di scolo che la mareggiata aveva otturato e anche le acque che stagnano nelle campagne stanno defluendo lentamente». Nella zona nord infatti ad ovest della provinciale la mareggiata ha formato dei laghi salmastri artificiali, mentre nelle strutture private, chalet, alberghi e campeggi si è lavorato senza sosta per drenare le acque. «I vigili del fuoco, la Protezione civile, i nostri mezzi comunali, tutti erano al lavoro – continua il primo cittadino – abbiamo pulito il lungomare e stiamo continuando a togliere spiaggia, sabbia e sporcizia. Ora speriamo fortemente che le previsioni meteo che danno per sabato una nuova mareggiata siano sbagliate, ma ad ogni modo stiamo informando tutti e devo dire che chi con sacchi e barriere, sono stati tanti quelli che sono corsi ai ripari. L’evento però era eccezionale, come a memoria non si ricorda a Porto Recanati e stavolta non sono bastati». Ma tra piogge torrenziali e mareggiate il clima sta cambiando e sempre più necessario diventa un intervento di tipo risolutivo. In primo luogo le scogliere, ma Mozzicafreddo spiega che a mancare, più che la volontà o le competenze, sono i fondi. «Ormai è chiaro che i comuni i soldi non ce li hanno, la Regione pure non può fare più di tanto, ma queste risorse vanno individuate – conclude Mozzicafreddo –. Le scogliere costano da 1 a 3 milioni di euro a chilometro, se avessi i soldi le farei anche domani, ma non è così. Occorrono progettualità europee e fondi dal Governo. Per ora già ieri abbiamo chiesto lo stato di calamità naturale alla Regione, ma ancora non abbiamo la stima dei danni,conteggi ora sono prematuri, chiameremo anche i privati per avere la loro rendicontazione». Sotto controllo invece la situazione a Porto Potenza, rientrata dopo l’allagamento all’altezza dello chalet L’Approdo e in direzione dei fossi a mare. Qui la furia delle onde non ha provocato danni o danneggiamenti di rilievo.
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