Un’attenzione verso le patologie che ancora oggi si stenta a definire pericolose, il Comune di Caldarola in prima linea contro la dipendenza dal gioco d’azzardo. Ieri incontro pubblico organizzato dall’amministrazione comunale per parlare di azzardopatia nella sala polifunzionale Tonelli. Presenti il vice sindaco Giovanni Ciarlantini, il consigliere Teresa Minnucci, lo psichiatra Gianni Giuli e il consigliere regionale Luca Marconi, promotore della legge contro il gioco d’azzardo patologico e di un piano triennale di interventi. Lo psichiatra Giuli ha affrontato il problema sul piano emotivo, sottolineando quanto incida, la dipendenza da gioco, sulla sfera personale, la mente è sempre più concentrata sull’azzardo facendoti perdere di vista la famiglia, il lavoro, le amicizie, avviluppandoti in uno stato di falsa euforia quando si vince (statisticamente molto raramente) e di profondo sconforto quando si perde (praticamente nella maggior parte dei casi).
L’obiettivo è di fare molto di più, cercare di limitare le giocate quotidiane a disposizione di ogni singolo cittadini, legare le slot macchine al codice fiscale per avere la certezza che gli scommettitori siano maggiorenni e molti altri progetti. Tornando ai dati statistici la nostra provincia ha un triste primato. Il comune di Civitanova, per esempio, è secondo in Italia per la quantità di soldi spesi nelle sale Slot. Una media pro capite per ogni cittadino di 4mila euro annui. Inoltre in provincia la fascia d’età dei giocatori tra i 15 e i 19 anni vede una percentuale di quasi il 17% nonostante sia vietato il gioco ai minori. Un dato assolutamente allarmante. Secondo il consigliere regionale Marconi è una dipendenza assai più pericolosa del tabagismo e dell’alcolismo perché non viene vissuta come un pericolo, capita spesso di vedere nonni acquistare gratta e vinci per i nipoti senza capire che si instradano i più piccoli verso una pericolosissima spirale.
si, ma non esageriamo e non generalizziamo. A me piace giocare scommettendo sulle partite di calcio ma con moderazione, e la gente penso sia cresciuta senza dilapidare i propri risparmi facendo la schedina al Totocalcio, piuttosto che giocando al Lotto. Personalmente penso che con le slot machines uno non vincerà mai ed infatti non ci ho mai giocato in vita mia, però non vedo perchè, se qualcuno non sa autolimitarsi nelle proprie scommesse, poi si debba dare la colpa allo Stato, alle società che gestiscono le scommesse, e così via a cascata. E' come se, quando uno si ubriaca, dessimo la colpa ai produttori di bevande alcoliche.
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Dall’azzardopatia alle parole azzardate. Poveri nonni, pensano magari di godersi la pensione (qualcuno sfruttando gli scampoli di quota 100) e invece non solo spesso devono continuare ad aiutare e confortare i figli ma se poi allungano un grattaevinci ai nipoti gettiamo loro la croce addosso perché instradano i più piccoli verso una pericolosissima spirale!