Oltre 30 furti nelle Marche (di cui 13 nel Maceratese), altrettanti in Campania e qualcuno pure in Umbria. Tutti con la stessa tecnica: quella del foro. Era una vera e propria banda specializzata quella sgominata dai carabinieri della compagnia di Osimo, diretta dal maggiore Luigi Ciccarelli. Un sodalizio capace di colpire indisturbato per il centro e sud Italia: oltre 200mila euro il bottino stimato dagli inquirenti in circa sette mesi. Nella serata di ieri, nei Comuni di Santa Maria Capua Vetere e Casaluce, in provincia di Caserta, i militari osimani, in esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Ancona, su richiesta della procura, hanno arrestato due cittadini albanesi, rispettivamente di 36 e 32 anni. I carabinieri sono sulle tracce dei complici. Al gruppo criminale vengono contestati ben 73 furti in abitazione (di cui 17 tentati). Nel dettaglio dei 36 raid compiuti nelle Marche, 17 sono stati messi a segno in provincia di Ancona, 13 in provincia di Macerata e 6 in provincia di Fermo. I due hanno colpito anche in Umbria per tre volte e in Campania per 34, tra le province di Salerno ed Avellino.
Le indagini, durate sette mesi, sono state condotte dal Nucleo operativo e radiomobile di Osimo, coordinato dal luogotenente Luciano Almiento e sono scattate dopo alcuni furti analoghi commessi nello stesso giorno a Camerano, in particolare il 18 febbraio. La banda aveva la base in provincia di Caserta e da lì partiva per il centro Italia, a caccia di abitazioni da svaligiare. A mettere gli inquirenti sulla pista giusta, cioè sul fatto che si trattasse di un gruppo specializzato piuttosto che di singoli ladri sconnessi tra loro, è stata soprattutto la tecnica utilizzata per entrare nelle abitazioni. In tutti i colpi contestati infatti è stato trovato un foro di trapano sulle porte o sulle finestre, attraverso cui poi veniva inserito un uncino per aprire le maniglie. Non solo, anche gli orari spesso coincidevano (in genere tra le 18 e le 4 di notte), così come il fatto che le case erano quasi sempre vicine tra loro e a ridosso delle strade principali. Ciò per permettere una fuga più agevole. In qualche occasione i malviventi si sono anche arrampicati su ringhiere e grondaie per raggiungere i piani più alti. Per quanto riguarda la nostra provincia sono appunto 13 i furti contestati alla banda. Quattro a Corridonia tra febbraio e giugno, di cui uno fallito per l’arrivo del proprietario di casa. Uno a marzo a Porto Recanati, dove sono stati rubati 60 euro a casa di una 92enne. Quindi tre a Civitanova tra aprile e maggio, anche qui uno è fallito, ma perché è scattato l’allarme. E gli altri a Tolentino più o meno nello stesso periodo. In totale circa 15mila euro di bottino.
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…si, la base era a Caserta, mentre l’altezza in Albania; moltiplicate la base per l’altezza ed otterrete TUTTI i risultati!! gv