L’ultimo gesto di Paola Bettucci:
un dono per l’Amazzonia

MACERATA - Oggi si è svolto il funerale dell'atleta scomparsa a 54 anni. Tante le donazioni per l'associazione "Amici del Brasile"

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Paola Bettucci

 

di Maurizio Verdenelli

Il dono di Paola Bettucci è per l’Amazzonia. In particolare all’associzione “Gli amici del Brasile”, il grande Paese dove vive Vilson, adottato a distanza da Paola un quarto di secolo fa, quando egli era ancora un bambino di 5 anni. Andranno le offerte in denaro da parte dei familiari, delle amiche, degli amici e della molte associazioni sportive, versate generosamente secondo le espresse intenzioni della famiglia Bettucci.   La fine ha sorpreso lei, fibra eccezionale di campionissima d’atletica, nell’ultimo suo incarico: la custodia dello stadio Helvia Recina. Il dono di Paola: a rivelarlo con le lacrime agli occhi, sono stati Stefano Spernanzoni, presidente dell’associazione Amici del Brasile, e il fratello Giancarlo Bettucci, diaconi che questa mattina alla chiesa di Santa Croce hanno officiato la messa funebre per Paola, stroncata da un male improvviso a 54 anni. Nonostante l’ora mattutina e il giorno feriale, la grande chiesa rigurgitava di amici e conoscenti. Moltissimi avevano chiesto un permesso di lavoro per partecipare al rito celebrato dal parroco don Alberto Forconi, don Giuseppe Branchesi e dai diaconi Salvatore Bitonto, Franco Berardi, gli stessi Bettucci, Spernanzoni e l’accolito Renzo Mazzieri. Nella bara, Paola vestiva la tuta dei suoi 5 trionfi mondiali nella marcia. Il fratello, ha rivelato di “aver faticato tre giorni con gli altri familiari” per trovare alla fine quel ricordo della sorella, riservatissima come tutti nella famiglia Bettucci. Paola aveva ripiegato quella tuta gloriosa nell’armadio del padre Carlo, nella casa ecologica di legno che con determinazione aveva voluto edificare, dopo il sisma del 97. Sulla bara aperta, accanto ai fiori, un tifoso della Maceratese, piangendo ha deposto poi due gagliardetti della società di calcio, a testimonianza dell’affetto del club e del calcio cittadino verso Paola Bettucci. In chiesa tanti allievi della campionessa: ragazzi e ragazze dell’Atletica Avis. Tanti i tributi d’affetto all’indimenticabile maestra di vita ed allenatrice. L’aveva già fatto dai mondiali di Doha Michele Antonelli, l’ha fatto questa mattina la giovane atleta Elisabetta Bray. Ed è intervenuta anche l’atleta over dalle tante medaglie, l’intramontabile Giulia Perugini, a nome della Sef. Giulia e Paola avevano trionfato insieme in tanti mondiali. Sull’altare Germana Russo ha poi letto una emozionante lettera di Roberta Pignataro. Ed emozioni sono venute dalla testimonianza di Stefania Ferretti, ricordando l’amicizia infinita, le partite a carte, il lavoro in pizzeria. Poi l’uscita della bara tra gli applausi. Ed una promessa: Paola non ti dimenticheremo. In chiesa Spernanzoni aveva detto: «Avrebbe partecipato a nuovi progetti per l’Amazzonia, il Brasile, li porteremo avanti anche e soprattutto nel suo nome».

Addio a Paola Bettucci, una vita per lo sport



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