Circa 300mila risparmiatori frodati da Banca Marche, Banca Etruria, Carichieti, Cariferrara, Banca popolare di Vicenza possono ottenere l’indennizzo per le azioni o obbligazioni subordinate che avevano acquistato. Una opportunità che può essere colta per soli 180 giorni nel corso dei quali si potrà ottenere il risarcimento dal Fondo indennizzo risparmiatori (Fir). La finestra è aperta sulla piattaforma del Consap e permetterà ai risparmiatori truffati di avere accesso all’indennizzo, attraverso una domanda specifica. Si può ottenere il 30% delle azioni od obbligazioni acquistate, col limite massimo di 100mila euro per ciascun risparmiatore. L’importo sarà versato in due diverse modalità. La prima, automaticamente attraverso l’accesso alla piattaforma informatica Consap, qualora il risparmiatore frodato dimostri con le carte di possedere i seguenti requisiti: reddito Irpef inferiore ad 35mila euro, patrimonio mobiliare non superiore a 100mila euro. La seconda, con richiesta da presentare tramite piattaforma, allegando le prove documentali che dimostrino che la vendita dei titoli è avvenuta senza rispettare le norme di informazione, correttezza e trasparenza richieste dal Testo unico della finanza. Chi ha già avuto un rimborso Fitd (Fondo Interbancario tutela dei depositi) per le obbligazioni subordinate, invece, ha diritto ad una integrazione del rimborso stesso fino al 95% del costo di acquisto. Per questa specifica domanda c’è tempo sino al 28 gennaio 2020. Per tutti gli altri la piattaforma sarà a breve disponibile sul sito e si avranno solo 180 giorni per presentare la richiesta. Il fondo di 1.575 miliardi di euro è previsto sino ad esaurimento: ciò significa che sarà rimborsato prima chi presenterà la domanda in anticipo. Se anche i requisiti sussistessero ma il Fondo fosse terminato, non si avrà più possibilità di avervi accesso.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Nei Paesi seri dove l’economia funziona, nel caso di fallimento, gli azionisti e gli obbligazionisti subordinati perdono tutto. Non capisco perché i contribuenti dovrebbero pagare incauti investimenti fatti da altri soggetti che hanno acquistato titoli ad altissimo rischio default. Non c’è stata alcuna truffa! Bastava informarsi meglio al momento dell’acquisto.
…quel che sostiene il signor Pallotto è giusto, per carità, tuttavia nei “paesi seri dove l’economia funziona”, forse certe banche non combinano quel che certe banche (sempre forse…eh!!) hanno combinato in Italia!! gv
per ottenere il risarcimento c’è un metodo invincibile, non occorre spendere soldi in avvocati,fare lunghe cause come quella che inizia oggi 9 settembre ad Ancona, basta presentarsi muniti dei documenti necessari in via Giacosa 62 a Civitanova Marche e suonare il campanello ,formulando la richiesta.
Sarete accontentati provate per credere non costa niente.