di Andrea Ferretti
La madre era morta nel dicembre 2014 alla veneranda età di 96 anni, e riposa in pace in un cimitero del Lazio. Lui, l’ascolano V.G. oggi 74enne, continuava a ricevere la pensione della donna defunta. Alla fine l’uomo, ormai anziano pure lui, è stato scoperto e denunciato dalla Guardia di Finanza di Ascoli.
I finanzieri escono dalla sede dell’Inps
Alla Procura della Repubblica dovrà rispondere del reato di “truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche”. In questo caso, la truffa è stata perpetrata ai danni dell’Inps a cui l’uomo dovrà restituire circa 80.000 euro percepiti senza averne titolo. Il 74enne riscuoteva infatti due pensioni, una di vecchiaia e una di invalidità, con quest’ultima “arrotondata” anche dall’indennità di accompagnamento. Pensioni che erano state riconosciute alla madre, ovviamente quando era ancora in vita, ma che lui non avrebbe più potuto e dovuto riscuotere dopo il decesso della donna.
Eppure la madre, che ora di anni ne avrebbe avuti 101, per l’anagrafe tributaria risultava ancora viva e quindi in diritto di godere delle due pensioni. L’uomo, per non destare sospetti, aveva anche continuato a mantenere le varie utenze domestiche intestate a lei. Ma, dopo una serie di accertamenti e incroci di dati fra gli archivi della Guardia di Finanza e quelli dell’Agenzia delle Entrate, dell’ufficio anagrafe e dell’Inps, le Fiamme Gialle ascolane hanno ricostruito il puzzle e sono risaliti alla pensione – circa 1.600 euro mensili – che ogni mese il 74enne riscuoteva regolarmente. Il gip del Tribunale di Ascoli ha anche firmato il decreto di sequestro del conto corrente dell’uomo, risultato ancora cointestato a lui e alla mamma.
Ecco queste cose mi fanno avvelenare.
Solo in Italia succede....
E se ne accorgono dopo 5 anni complimenti
A me l'hanno bloccata il giorno dopo....come avrà fatto non me lo spiego! Secondo me hanno dei complici nelle varie istituzioni
Non ci si può consolare quasi legittimando il furto perché altri hanno lauti stipendi! Ladri tutti; alcuni autorizzati.
Sarebbe l'unica furbata di questi piccoli italianucci....
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A Recanati non sarebbe stato possibile. Il medico che accerta il decesso comunica lo stesso all’Anagrafe, la quale a sua volta informa l’Ufficio Tributi del Comune e l’INPS. Basta un click, anzi no, due.
#Iacobini, proposta giusta: cambiando argomento, perché allora l’Agenzia delle entrate, ricevuti i modelli 730, o l’INPS per chi non fa la denuncia dei redditi, se ultrasessantacinquenni, e non arrivando al limite massimo di reddito {vergognosamente lo stesso per singoli o famiglie) per beneficiare dell’esenzione tikets sugli esami, non trasmette in dati, (ancora qualche clic), all’Asur competente, costringendo gli stessi a recarvisi per l’autocertificazione, cosa che, senza quest’incrocio dati, potrebbe essere pure falsa?
Qualcuno ha omesso di segnalare ai vari uffici il decesso della signora, oppure se è stato fatto, qualche ufficio ha commesso qualche negligenza, scoprire il colpevole che va denunciato, chi sbaglia è ora che paghi. Potrebbe essere che non segnalare l’evento sia stato volutamente e non tutto si fa gratis. Sono stati scoperti molti casi del genere.
Per Tombesi. Giusto, l’ADE potrebbe mettere in rete l’elenco degli esentati – aggiornato annualmente – e l’ASUR vi accederebbe, senza necessità di dichiarazioni da parte dell’utente. Ma i politici temono la trasparenza e la semplicità.
Una pentolaccia de casi propri, mai eh?