Muccia non si iscrive al campionato:
«Qui stanno chiudendo le attività,
non riusciamo ad andare avanti»

CALCIO - Luigi Formaggi, presidente della squadra che avrebbe affrontato la prossima stagione nel girone C di Prima categoria, spiega la decisione: «Senza basi forti e non avendo un settore giovanile l'onere finanziario è troppo elevato. Se gira l'economia anche il superfluo va avanti, cosi è impossibile»

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Il presidente del Muccia, Luigi Formaggi

 

di Michele Carbonari

Il Muccia Calcio chiude i battenti. Troppo difficile per una piccola realtà, per di più colpita dal terremoto, portare avanti un campionato dispendioso come quello della Prima categoria, in cui negli ultimi anni è sempre riuscita a ritagliarsi un ruolo da protagonista. Basti pensare all’ultima stagione, conclusa con un piazzamento playoff seguito dalla sconfitta di Casette Verdini. Il presidente Luigi Formaggi e soci, a malincuore, hanno deciso di alzare bandiera bianca. Il Muccia dello storico mister Paolo Rossi non sarà dunque ai nastri di partenza nella stagione 2019/2020. A spiegare la situazione della squadra dell’alto maceratese è il numero uno del club gialloblu.

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Una formazione del Muccia

«Abbiamo provato in tutti i modi ad iscriverci ma la situazione è un po’ complicata. Senza basi forti è difficile. Ci sono amici di Roma e del posto disponibili a dare una mano, ma per la Prima ci vogliono minimo 22 giocatori. Non avendo un settore giovanile, l’onere finanziario è troppo elevato. Noi abbiamo sempre agito bene e ottemperato ai nostri doveri e per non fare brutta figura abbiamo deciso di fermarci e di non fare il passo più lungo della gamba – esordisce il presidente del Muccia -. Qui stanno chiudendo le attività, non c’è una ricostruzione, non gira l’economia. Anche il sindaco ha provato ad interloquire con qualcuno. Ci sono delle persone disposte ad aiutare, ma non bastano. Qui non c’è niente, è finito tutto. Se gira l’economia anche il superfluo va avanti, se non gira anche il superfluo non va avanti. Io sono con le lacrime agli occhi. Mi sono messo anche in gioco, chiedendo ad altri se volessero fare il presidente a posto mio. Ma quando si iniziano a fare i conti, poi sono problemi. Noi non ce la siamo sentita – prosegue Luigi Formaggi -.

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L’allenatore del Muccia Paolo Rossi

C’è l’inizio e una fine, vedremo le nuove generazioni quello che riusciranno a fare. Ricominciare dalla Terza è difficile, perchè i giocatori non sono disposti a scendere di categoria. Una Prima a certi livelli inizia ad essere troppo dispendiosa. Oltre a noi soci del club, ci sono degli sponsor che danno una mano, però più di quello non abbiamo. Sono mesi che vado in giro correndo. Purtroppo la situazione è questa: l’economia langue, è finita. Non ci sono movimenti. Anch’io ho un’attività che sto quasi chiudendo. Non c’è proprio niente, che vogliamo dire. Muccia è una piccola realtà. Fino all’anno scorso le ditte che lavoravano ci hanno dato un contributo. C’erano avvisaglie che la situazione era grave – conclude il numero uno gialloblu -. Se non si vuol fare la Prima i giocatori non vengono. Se non c’è un progetto è meglio lasciar perdere. Non dico i playoff, ma per una Prima di un certo livello occorre fare una squadra di un certo valore, inutile discutere. Quest’anno era un bel campionato, con realtà anche limitrofe a noi come Camerino e San Severino. Un girone C bello e affascinante. Faccio gli auguri a tutte le squadre per il campionato futuro».



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