Marco Guzzini al cancello del Giardinetto (foto di Fabio Falcioni)
di Federica Nardi
Il futuro del Giardinetto ed ex circolo garibaldino di Macerata è Di Gusto. Sarà proprio la realtà guidata da Marco Guzzini a prendere in gestione lo storico locale della famiglia Costa in vicolo Monachesi. Nel cuore della città, dopo l’estate, ritornerà quindi fruibile (anche se in modo diverso dal passato) uno spazio chiuso da anni. A prendere le rendini della ristrutturazione già nel 2016 era stato l’ingegnere Giovanni Guaitini (che resta proprietario dell’immobile). E non è l’unica novità: Di Gusto approda anche sulla costa, con la gestione dello chalet Paola a Porto Recanati che prenderà il nome di “Paola by Di Gusto beach”.
Vicolo Monachesi
E’ Guzzini a svelare i piani per il Giardinetto. «Quel posto ha visto la storia garibaldina e l’Unità d’Italia, è un locale di riferimento per la città e il centro. Quasi una seconda casa per tanti, ci si ritrovava come in famiglia. Abbiamo preso atto che era in corso una riqualificazione dell’area, dove il neo proprietario Guaitini (che ringrazio per l’investimento fatto per la città e per la disponibilità per il nostro progetto) ha deciso di riqualificare la struttura. Ha ristrutturato gli spazi interni riprendendo l’identità del centro (ad esempio con i mattoncini a vista), unendo però antico e moderno. Si potrà ancora scendere nel pozzo della cantina». Il progetto nasce perché «eravamo da tempo alla ricerca di un locale che ci permettesse di dedicarci agli eventi. Non solo eventi legati a ricorrenze come cresime, comunioni, lauree ma anche eventi del centro legati alla vita di tanti enti che organizzano eventi. A malincuore dovevamo rifiutarne molti per un discorso di spazi, soprattutto d’inverno. Da qui l’idea di inaugurare una struttura per dedicarci agli eventi. Il nuovo Giardinetto sarà uno spazio dedicato agli eventi ma anche a disposizione della città. Comune, università, associazioni, fondazioni e privati. Per avere uno spazio in più e godere di un altro spazio storico del centro, che lì ha vissuto dei momenti speciali. Guaitini ha realizzato sia uno spazio interno che esterno, con una capienza che può arrivare a 100 posti. E la ristrutturazione è avvenuta con le più moderne tecnologie di recupero».
Il Giardinetto in corso di ristrutturazione
Guzzini specifica che «abbiamo un grande rispetto per la storia di quel posto. Siamo onorati di poter ridare luce a quell’area. Ancora non abbiamo scelto il nome ma vogliamo mantenere comunque la parola “Giardinetto”. Grazie a Guaitini che ha anche recuperato reperti storici che lo arredavano, ne manterremo alcuni. Manterremo vivo il ricordo rispettandolo, anche se faremo dell’altro. Siamo comunque onorati di inserirci in questa operazione di recupero iniziata da Guaitini e che noi completeremo. Vogliamo aprire intorno a settembre o ottobre, subito dopo l’estate. Senso di comunità era fortissimo lì, non vogliamo essere presuntuosi rispetto alle grandezze che si sono mosse lì. Siamo orgogliosi di far rivivere quella zona. Se nel nostro piccolo riusciremo anche a far rivivere quel ricordo e quella storia, anche con le attività e il racconto culturale, saremo doppiamente contenti.». Tra le idee per mantenere viva la storia del Giardinetto «recuperare e diffondere il libro che scrisse Gabor Bonifazi, che ne ha raccontato la storia», e ancora «contatteremo storici, associazioni e professori perché sarebbe bello ridare spazio e visibilità a questa storia». Il locale non sarà aperto in modo continuato, anche se «abbiamo programmato moltissimi eventi per la riapertura – prosegue Guzzini -. Stiamo già programmando serate a tema con i più importanti chef delle Marche che verranno lì (nell’ambito di eventi a numero limitato di invitati)».
Lo chalet Paola
L’obiettivo generale per Guzzini è «cambiare, stupire, innovare, metterci sempre qualcosa di innovativo. Sempre in un centro che permette di farlo. Non è un caso che in 5 anni abbiamo aperto 4 locali, dove differenziamo sempre l’attività e ancora non conteniamo i numeri. Questo anche grazie al lavoro che sta facendo l’amministrazione e grazie all’università che ha fatto un lavoro incredibile proiettando Macerata nel mondo. Siamo contenti perché l’attività cresce, siamo tutti giovani (il più grande ha 40 anni), tutti di Macerata». Infine la «novità nella novità», cioè la presa in gestione dello chalet Paola a Porto Recanati. «Un progetto per cui ringrazio il nostro chef Rolim Alemao, che torna così nella sua casa lavorativa per eccellenza. Il meteo di maggio ha rallentato un po’ i lavori ma siamo quasi pronti e a brevissimo comunicheremo la data dell’apertura. Ci sarà una grande festa di inaugurazione e Alemao sarà la star dello chalet. Ci sarà anche la cucina di pesce tradizionale, che manterremo. Il Comune ci ha accolto davvero bene. E’ un’esperienza un po’ diversa per noi, nuova come situazione ma molto molto affascinante».
Anno zero per “Il giardinetto” Un ristorante all’ombra del circolo garibaldino
Il Giardinetto: un luogo da tutelare per far sopravvivere la storia
Bravo Marco!!
Bravissimo in bocca al lupo!
Di storia purtroppo non resta più nulla… Il vecchio storico giardinetto è stato abbattuto senza nessun criterio per la conservazione di un locale storico…
Marco Guzzini un grande esempio
Katiuscia Cimarelli Bravo Marco !
Tutto bello. Ma questa è un’altra cosa ed un’altra storia, del Giardinetto non c’è più nulla, compresa la vite storica che cresceva all’interno.
Beh per lo chalet Paola, non potevate scegliere nome migliore!!
Bravissimo Marco, lodevole i iniziativa imprenditoriale, buona fortuna
Ottimo!
A Macerata ci vuole l’esorcista per rianimarla
Bellissimo lo chalet affianchiato alla realtà garibaldina.
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La goccia che dovrebbe far traboccare il vaso se nelle vene dei maceratesi scorresse ancora un po’ di vino e non solamente acqua e diluita pure. Con questo ennesimo affronto al Giardinetto non i Garibaldini che avrebbero pure vergogna a rimettere piedi nel paesotto che sta sulla collina e che non è mai stato quello della canzone, infatti trattasi della cittadina della Val di Chiana Cortona, molto cara a Migliacci, ma una schiera di Lanzichenecchi vi dovrebbe mettere tutto il centro a ferro e a fuoco lasciando solo il comune e Carancini. “ Macerata, caput Undo”