Pierfrancesco Castiglioni
«L’intervento della collega Marcantonelli mi costringe a ripensare il mio atteggiamento fin qui improntato alla massima collaborazione tra istituti scolastici anche per quanto riguarda l’individuazione di spazi da utilizzare per lo svolgimento dell’attività didattica». Così Pierfrancesco Castiglioni, preside del liceo Scientifico, decide di cambiare atteggiamento dopo che la preside del liceo Linguistico è intervenuta a gamba tesa in una querelle che sta agitando da quasi una settimana il mondo scolastico maceratese. Il Linguistico infatti non ha abbastanza spazio per tutti i nuovi iscritti e chiede, ponendola come “unica soluzione possibile” lo spostamento delle 15 classi dello Scientifico da palazzo degli Studi per piazzarci cinque classi. Mentre Antonio Pettinari, presidente della Provincia, ancora non si è pronunciato (e sarebbe anche l’unico titolato a farlo dato che i licei sono di sua competenza), Marcantonelli ha detto la sua scatenando le ire di Castiglioni e rinverdendo la protesta degli studenti. Che già lunedì pomeriggio hanno manifestato di fronte al Galilei in via Manzoni mentre si svolgeva il Collegio dei docenti (anche loro sul piede di guerra). La richiesta corale che viene dallo Scientifico è di avere, dopo anni di traslochi, una sede unica. Domani è stato convocato un Consiglio d’istituto straordinario, mentre venerdì pomeriggio gli studenti hanno organizzato un sit in “a oltranza” in piazza Cesare Battisti, alle porte di palazzo degli Studi, a partire dalle 18,30.
Oggi Castiglioni mette altra carne al fuoco. «Lungi da me l’idea di voler dar vita ad una “guerra tra poveri”, tuttavia ritengo sicuramente inopportuno che la collega affermi in modo assoluto e definitivo che la soluzione che prevede lo spostamento delle sezioni del liceo Scientifico dal palazzo degli Studi per far posto agli studenti del liceo Linguistico sia “l’unica soluzione possibile” – spiega Castiglioni -. Ciò appare, come in effetti è, una forzatura ed una ingerenza nel lavoro del presidente Pettinari nel momento in cui lo stesso mi ha assicurato in più occasioni che nessuna decisione è stata ancora presa e che gli uffici stanno lavorando per verificare l’esistenza di soluzioni alternative. Il fatto poi che la collega dichiari che la soluzione del trasferimento degli studenti del Liceo nell’Ite Gentili sia non solo l’unica, ma anche la migliore soluzione (a prescindere dal fatto che ve ne possano essere altre) mi spinge ad indicare quella che per me risulta essere la soluzione non tanto migliore, quanto obbligatoria. Faccio riferimento all’obbligo di attenersi a quanto previsto dalla nota 18902 del 7 novembre 2018 del ministero dell’Istruzione, laddove testualmente si legge: “E’ compito del dirigente scolastico individuare il numero massimo di iscrizioni che potranno essere accolte, in ragione delle risorse di organico nonché del numero e della capienza delle aule disponibili”. Questa indicazione operativa è stata più volte ribadita, sia nel corrente anno scolastico che nel precedente, anche dall’Ufficio scolastico regionale che richiama alla necessità che “Qualora le iscrizioni comportino la necessità di costituire un numero di classi che richiedono l’istituzione di un numero di classi eccedente la disponibilità della scuola, dovrà procedersi al riorientamento”. Dello stesso tenore un’altra nota del 2018 nella quale si legge testualmente: “Le iscrizioni devono essere accolte entro il limite massimo dei posti disponibili nelle singole istituzioni scolastiche… e nel limite della capienza fisica degli edifici scolastici assegnati dall’ente competente”. Da ciò risulta inequivocabilmente che prima occorre verificare le disponibilità e successivamente accettare le iscrizioni e non viceversa. Se tale verifica fosse stata fatta a tempo debito sicuramente si sarebbe potuta ponderare la scelta di soluzioni migliori per tutti e non solo per il liceo Classico. Mi dispiace sottolinearlo – conclude Castiglioni -, ma se la collega avesse dato seguito a quanto stabilito non da me, ma dagli organi superiori oggi non ci saremmo trovati in questa situazione sicuramente non auspicabile. Stanti così le cose, comunque, almeno rispettiamo il lavoro che si sta svolgendo da parte di chi si sta operando attualmente per ricercare le possibili soluzioni alternative, senza tirare la coperta dalla propria parte, nel reciproco rispetto di tutte le altrui esigenze».
(Fe. Nar.)
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