Menichelli, Panduri e Prioglio:
il Rotary accoglie 3 nuovi soci

MACERATA - Sono stati accolti dal presidente Quarchioni. Ospite relatore della serata è stato l’architetto Filiberto Bracalente direttore dell’Aha (Academic Horizon Abroad)

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I tre nuovi soci con il presidente Quarchioni

Tre nuovi soci nella famiglia del Rotary Club di macerata. Si tratta di Giorgio Menichelli, segretario interprovinciale di Confartigianato Imprese (Macerata, Fermo, Ascoli Piceno), Simone Panduri, direttore del Servizio idrico integrato Apm e Francesco Prioglio, direttore generale Apsp Ircr Macerata.
In occasione della conviviale che si è svolta nei giorni scorsi, il Rotary  ha dato il benvenuto ai tre nuovi soci. Il presidente  Stefano Quarchioni li ha accolti  ricordando che il  Rotary  è  una  organizzazione  che  comprende  gli  esponenti  di  varie  professioni  e  settori  di  attività, impegnati a  sostenere  standard professionali  di  altissimo livello, poi continua:

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Il past president Bracalente

«La  nostra comunità  conoscerà  il  Rotary  anche  attraverso  la vostra  persona,  che incarna il carattere  e  l’ideale  di  servizio verso il  prossimo, quindi come dice in nostro Presidente Internazionale, Siate di ispirazione».
Ospite relatore della serata è stato l’architetto Filiberto Bracalente, Past president del Rotary Club di Civitanova  e direttore dell’Aha (Academic Horizon Abroad) Macerata, centro che ogni anno accoglie decide di studenti delle più importanti università americane che scelgono le Marche, e la nostra città in particolare, per la loro formazione universitaria e fare esperienza nell’immenso patrimonio culturale del nostro Paese.

MENICHELLI_PANDURI_PRIOGLIO-3-325x244Appassionato ed esperto di storia e urbanistica, Bracalente ha permesso ai presenti di approfondire la conoscenza di un’altra eccellenza marchigiana, un grande uomo di Chiesa che ha cambiato il volto di Roma nei pochi anni del suo pontificato alla fine del Cinquecento, Papa Sisto V.
Felice Peretti è nato a Grottammare nel 1521 ed eletto al soglio di Pietro nel 1585, “il Papa tosto” – com’è stato definito – fu una figura unica e controversa: scettico nei confronti dei miracoli, fu promotore di una vera trasformazione urbanistica della Capitale secondo i canoni rinascimentali: a lui dobbiamo l’apertura di strade come la famosa via Sistina, il restauro di obelischi egizi, fontane, ponti e la realizzazione dell’acquedotto della “Acqua Felice” che porta il suo nome.



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