Fridays For Future, corteo a Macerata:
«Siamo pochi ma continueremo a lottare»
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MACERATA - Poco più di cento i partecipanti al secondo appuntamento con lo sciopero per il clima. Lungo il percorso i manifestanti si sono fermati più volte si sono sdraiati a terra per simulare la morte del pianeta. Importante spiegamento di forze dell'ordine e traffico in tilt in corso Cavour

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Il corteo al monumento dei Martiri della Libertà

(Foto di Fabio Falcioni)

Al via oggi la seconda manifestazione dei ragazzi e delle ragazze di Fridays For Future, scesi a Macerata ancora una volta in occasione dello sciopero globale per il clima. Erano poco più di un centinaio; ciò nonostante il corteo, scortato da una significativa rappresentanza di forze dell’ordine, è riuscito a bloccare corso Cavour, causando disagi per gli automobilisti.  Nonostante in numero molto più esiguo rispetto alla prima giornata, i presenti, non solo giovanissimi, ma anche genitori con i propri bambini e adulti in genere, non si sono lasciati scoraggiare, chiarendo fin dall’inizio del corteo le loro idee e i loro obiettivi: StrikeForFuture_Manifestazione_FF-1-325x217«Siamo molto meno numerosi rispetto alla volta scorsa, ma non ci interessa, perché noi continueremo così. Come tutti ben sapete ci troviamo di fronte alla più grande catastrofe che l’umanità abbia visto in tutta la sua storia. Come una bambina di quindici anni disse giustamente a settembre, “La nostra casa è in fiamme e il nostro compito è quello di salvarla”. Noi pretendiamo che le istituzioni e il mondo politico mettano al primo posto delle loro campagne non tutti gli altri problemi, ma il clima, che è l’emergenza principale. Il nostro obiettivo alla fine di questa manifestazione è quello di dichiarare l’emergenza climatica. Questo problema non è solo per alcuni, ma coinvolge tutti noi. Cosa vuol dire “Emergenza Climatica”? Vuol dire mettere al primo posto tutti i problemi relativi al clima e dare inizio ad una serie di azioni concrete, volte a migliorare la nostra vita quotidiana e l’ambiente stesso. Vorremmo che le emissioni di gas fossero portate a zero non entro il 2050, perché sarà troppo tardi, ma entro il 2030».

StrikeForFuture_Manifestazione_FF-11-325x217Il gruppo ha sfilato a partire dal Monumento dei Caduti, proseguendo per le vie del centro storico. Tra i manifestanti anche l’ex deputato Valerio Calzolaio. Moltissimi i cori di incoraggiamento e i richiami alla partecipazione diretta a tutti i passanti che osservavano la manifestazione, sia ai bordi delle strade che dalle terrazze; il corteo ha anche dato vita a molti slogan significativi, come “We are not defending nature, We are nature defending itself!”, “Pensa alle Co2nseguenze!” e “Think Global, Act Global”. Durante il percorso, il gruppo ha fatto più soste, alcune per scrivere con i gessetti colorati sull’asfalto alcuni messaggi in memoria dell’evento, altre per simulare l’emergenza climatica e la “morte” del pianeta, sdraiandosi a terra al suono di una sirena. Tra i partecipanti, Martina Galloppa, una giovane studentessa fuori sede dell’Accademia di Belle Arti: «Sono entrata a far parte di questo gruppo dopo aver preso molto a cuore il tema dell’ambiente, a causa delle notizie allarmanti che ci giungono quotidianamente, come l’inquinamento dei mari, gli animali a rischio di estinzione e l’eccessiva quantità di plastica che inquina il nostro pianeta in maniera impressionante. Mi sono chiesta: cosa posso fare io per migliorare la situazione? Allora ho iniziato a fare dei piccoli cambiamenti in ciò che potevo, ad esempio sostituendo le bottiglie di plastica con una borraccia o creando dei prodotti per l’igiene personale naturali, in modo da evitare deodoranti e detergenti chimici. A gennaio di quest’anno ho saputo di questa ragazzina, Greta Thunberg, che aveva iniziato a chiedere alle istituzioni del suo paese cambiamenti concreti in tema clima. Ho poi scoperto che anche qui a Macerata, la città in cui studio, era nato un piccolo gruppo che seguiva la stessa scia di Greta e mi sono ritrovata a far parte di questa nuova “family”, arrivando ad organizzare insieme a loro la prima manifestazione del 15 marzo scorso, che ha avuto un successo notevole e di cui siamo stati molto contenti. Oggi siamo di nuovo qui, perché vorremmo che questo problema venisse messo al centro dell’attenzione e che tutti agissero di conseguenza. Desideriamo che le persone vengano informate e sensibilizzate maggiormente sul tema, in ambito territoriale prima che nazionale e globale».

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Valerio Calzolaio in corteo

Martina ha anche raccontato una novità che, insieme al suo gruppo, è riuscita a mettere in atto fin dagli aperitivi europei: «Il comune ci ha finanziato il progetto pilota dei “Bicchieri a rendere”, ossia dei bicchieri riutilizzabili che vanno a sostituire i classici bicchieri di plastica, così da ridurne il consumo. Si tratta certamente di un piccolissimo primo passo, ma se prendesse piede in tutta la città sarebbe un grande traguardo; per questo per noi sarà molto importante non solo l’appoggio delle istituzioni nazionali, ma anche, e soprattutto, quello del comune e del territorio». Il corteo si è fermato in piazza della Libertà, dove si sono susseguiti alcuni interventi, tra cui quello di Viviana, ambientalista e attivista che ha parlato a nome di tutto il gruppo Fridays For Future: «Chiediamo concretezza per l’emergenza climatica, principalmente alle istituzioni e a chi riveste dei ruoli di comando nel mondo industriale. Ci siamo stancati, basta. Il tempo per le promesse e le campagne elettorali è finito, basta vivere sulle spalle di chi per l’ambiente si spende anima e corpo. Sono almeno trent’anni che diciamo queste cose e nessuno ci ha calcolato, dandoci dei “pazzi visionari”; oggi questi pazzi visionari stanno dimostrando che la verità è che l’emergenza ambientale è una realtà concreta, visibile, ad esempio, nello strano clima che sta dominando il mese di maggio. Molti negano questi cambiamenti, ma è ormai impossibile non notarli e fare finta di niente. Si parla tanto del discorso della plastica, ma non si menzionano mai le micro plastiche, come flaconi e boccette, che di fatto ne rappresenta circa il 90%. Quindi, ci rivolgiamo non solo al Ministero dell’Ambiente, ma soprattutto al Ministero dello Sviluppo Economico, perché è proprio lì che si decidono le sorti del paese». La manifestazione si è conclusa con momenti conviviali fatti di musica e freestyle improvvisati, dialoghi, considerazioni e riflessioni sul tema.

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Il questore Pignataro

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