di Monia Orazi
«Mi perseguita da più 20 anni. Se prima che volesse ammazzarmi era un’ipotesi, da oggi ne ho avuto la certezza». Sono le parole che la cinquantenne commerciante di Camerino, scampata alla furia dell’ex, ha riferito al suo avvocato Luca Belardinelli, dopo il violento episodio avvenuto oggi pomeriggio nel suo negozio di frutta al Sottocorte village, in cui è rimasta ferita ad una mano la commessa 45enne del negozio. Non era la prima volta che l’aggressore, 55enne venezuelano residente a Montesilvano si rendeva protagonista a Camerino di episodi violenti a carico dell’ex fidanzata. Una storia la loro finita oltre venti anni fa, e durata solo pochi mesi quando la donna era poco più che ventenne, che però nella mente dell’ex è diventata un’ossessione. In tanti a Camerino sono in grado di riconoscere l’uomo, a suo carico la cinquantenne ha sporto numerose denunce. I commercianti di Camerino, chi prima in centro si trovava vicino al negozio di frutta della donna ed oggi quelli del Sottocorte Village, la storia la conoscono bene. Si deve ad uno di loro, Angelo Pugini, titolare dell’alimentari Savino, accanto al negozio di frutta, la tempestiva chiamata ai carabinieri. «Ero appena uscito, stavo con il furgone e l’ho visto arrivare, l’ho riconosciuto e ho chiamato subito i carabinieri, sono arrivati subito, per il resto non so che sia successo, ma non era la prima volta che veniva a Camerino», spiega il commerciante.
Un conoscente della titolare spiega: «Non so cosa sia accaduto, io non c’ero, so che lei è corsa in bagno e si è chiusa dentro, lui ha colpito a coltellate la porta. Sono vent’anni che va avanti questa storia». Già da due giorni l’uomo, partendo con la sua auto da Montesilvano in Abruzzo, ha raggiunto Camerino. Non doveva essere lì, poiché è in stato di libertà vigilata, per una condanna a suo carico nel 2017. La commerciante camerte, ormai 50enne che ha avuto una breve storia con lui ventisette anni fa, lo ha subito notato, ieri è andata in caserma a fare denuncia dai carabinieri. Altre persone lo hanno notato ieri mattina davanti al negozio di frutta. I militari hanno raccolto l’ennesima segnalazione, chiedendole di chiamarli, appena lo vedesse di nuovo. Oggi si è ripresentato, subito notato da Pugini. E’ entrato in negozio. Appena la commessa 45enne lo ha visto ha fatto chiudere la titolare nel bagno, restando con le chiavi in mano. Il venezuelano l’ha colpita con il coltello alla mano, dopo una colluttazione. Quando i due carabinieri, provenienti dalla vicina caserma sono entrati, lui era davanti alla porta del bagno, colpita con tre coltellate, urlava «apri che ti ammazzo».
Appena li ha visti il venezuelano si è scagliato contro di loro, ha tentato di colpirli con il coltello. Con prontezza i militari lo hanno disarmato, l’uomo ha tentato di divincolarsi, lo hanno immobilizzato ed arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. L’uomo è già noto per furto, stalking e lesioni. Diverse persone ricordano che qualche anno fa si presentò in centro, fuori dal negozio di frutta della sua vittima e lei per sfuggirgli, si chiuse dentro, chiamando i carabinieri. Anche in quell’occasione l’uomo si scagliò contro di loro. «La mia assistita è sotto choc (ha riportato 21 giorni di prognosi, ndr), sconvolta dall’accaduto – spiega l’avvocato Luca Belardinelli – mi ha riferito di essere perseguitata dall’ex da oltre vent’anni, e che se prima quella che volesse ucciderla era solo un’ipotesi, dopo quello che è accaduto, questo è diventato una certezza. Solo un triplo miracolo ha evitato che succedesse una tragedia, l’intervento del commerciante che ha chiamato i carabinieri, il grande coraggio della commessa che l’ha difesa ed il pronto intervento dei carabinieri». Secondo quanto raccontano alcuni commercianti che conoscono bene la donna, lei ogni volta che chiudeva il negozio, prima del terremoto in centro, alla sera chiamava sempre qualcuno che stesse insieme a lei, perchè aveva paura di qualche “sorpresa” del suo ex, teneva sempre il telefono in mano, proprio per essere pronta a chiamare in caso di bisogno. L’uomo è stato arrestato per lesioni e resistenza ai carabinieri. Domani l’udienza di convalida in tribunale, il 55enne è assistito d’ufficio dall’avvocato Morena Francioni.
Accoltellamento al centro commerciale: arrestato un 55enne (Video)
che mondo, vi è da avere paura di tutto
Continuiamo a fare convegni feste e fiaccolate poi però liberi tutto politicamente corretto tanto a morire sono le donne
Non voglio cadere nella retorica ma in una nazione seria e moderna butterebbero le chiavi della cella di questo individuo,sottolineo in una nazione seria e moderna
Come possiamo sentirci tranquille noi donne??
Questa gente deve scomparire dalla faccia della terra. I giudici non possono sempre assolverl ma devono condannarli ai lavori forzati
Maledetto
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Ma pensa un po’, dover vivere con questo terrore!
Le forze dell’ordine non si muovono se il delinquente non passa alle vie di fatto, neanche se il pericolo è imminente. Però i servizi sociali, chiamati dalle vittime del mobbing o da chi conosce il problema, potrebbero e dovrebbero intervenire a fianco delle vittime stesse molto prima, quando nuvole nere si profilano all’orizzonte.