Confindustria Macerata, nell’ambito del trentennale impegno con la scuola, partecipa al Progetto Alternanza 4.0 promosso da Confindustria Marche e dall’Ufficio Scolastico regionale che nelle ultime settimane ha coinvolto circa 280 tra docenti, dirigenti scolastici e referenti aziendali, 73 istituti scolastici e 45 aziende su tutto il territorio regionale, in percorsi formativi finalizzati a rafforzare il “modello marchigiano” di alternanza scuola lavoro.
L’obiettivo è fornire ai destinatari gli strumenti per sviluppare progetti di alternanza mirati e di qualità, e definire nuovi profili in uscita in accordo con le esigenze formative rilevate da Confindustria presso le aziende socie. Nella provincia di Macerata il progetto ha interessato 10 aziende: Tigamaro di Tolentino, Fbt di Recanati, Eurosuole di Civitanova, Lube di Treia, Pelletterie Valentino Orlandi di Corridonia, Eko Music Group di Montelupone, Simonelli Group di Belforte, Simeg di San Severino, Fratelli Guzzini di Recanati e Fabi di Monte San Giusto che hanno ospitato complessivamente oltre 100 docenti, nelle quali hanno sviluppato percorsi formativi, visite guidate dello stabilimento e momenti di approfondimento con i titolari e i responsabili aziendali. «In un mondo globalizzato dove le imprese stanno “cambiando pelle” attraverso la digitalizzazione e nuovi approcci al mercato – sottolinea l’imprenditrice Francesca Orlandi delegata al Progetto Scuola del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Macerata – sono indispensabili nuove competenze capaci di coprire i reali fabbisogni occupazionali. Il coinvolgimento dei Docenti nell’Alternanza è basilare e strategica al fine di assicurare alla Scuola quel rinnovamento didattico adeguato a garantire ai giovani un futuro migliore e alle imprese risorse capaci di vincere le nuove sfide competitive. Un particolare ringraziamento va ai docenti coinvolti, al direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale Marco Ugo Filisetti e al presidente di Confindustria Marche Claudio Schiavoni per il lavoro svolto e perché hanno creduto fortemente nel progetto, favorendo una relazione più strutturata fra scuole ed aziende».
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