Nuova sede per lo Spi di Camerino, il sindacato dei pensionati della Cgil. Oggi la cerimonia del taglio del nastro alla presenza del segretario nazionale Ivan Padretti. «La Cgil è una famiglia – ha detto Pedretti – ridare una sede ad un territorio martoriato, è dare un punto di riferimento ai cittadini, dove incontrarsi ed avere risposte ai loro bisogni. La presenza del sindacato nel territorio, significa andare controcorrente, nelle aree interne si deve investire, non arretrare, dando lo spazio ai giovani, per comunicare ed avere occasioni di lavoro e farli restare, questa sede, la 146esima della Cgil nelle Marche, è una risposta concreta di solidarietà».
L’intervento di Ivan Pedretti segretario nazionale Spi Cgil
Fino ad oggi la Camera del lavoro di Camerino e la sede Spi sono stati ospitati nella struttura del circolo Auser il Bucaneve, il cui presidente è stato ringraziato con una targa. Ma da oggi lo Spi ha uno spazio, spiega Elio Cerri, segretario generale Marche, «che si autoalimenta con la corrente prodotta dai pannelli solari montati sul tetto. Si tratta di uno spazio – ha aggiunto – pronto ad accogliere tutti, anziani e non, ad offrire loro aiuto e assistenza». Subito dopo il taglio del nastro, si è tenuta una tavola rotonda, moderata dalla giornalista Barbara Olmai, su quale ricostruzione per il futuro dei territori colpiti dal sisma. In un quadro complessivo, fatto di 21.729 sfollati in provincia di Macerata, con 16.892 persone che percepiscono il contributo di autonoma sistemazione, 595 ancora negli alberghi e 3640 nelle Sae, si sono ascoltate le testimonianze di Sauro Bravi e Clara Maccari sulle conseguenze del sisma nelle loro vite personali e sociali. A fare da contraltare in queste zone ci sarà quello che Daniel Taddei, segretario generale della Cgil di Macerata ha definito il «cantiere più grande d’Europa», con circa 50mila abitazioni private da riparare e diecimila opere pubbliche.
«Sono passati tre governi e tre commissari – ha ricordato Taddei – il divario aumenta sempre di più, sta prevalendo l’indifferenza, che mina il tessuto sociale, in assenza di risposte da parte delle istituzioni, prevalgono quelle sbagliate, manca una regia complessiva, si sono create cattedrali nel deserto. Per le scuole c’è il paradosso che a fronte di edifici nuovi, antisismici, donati dai privati, e di una legge nazionale che garantisce lo stesso numero di classi e di organico di prima del terremoto, l’ufficio scolastico regionale fa dei tagli. Forse saremo di nuovo costretti a scendere in piazza per far rispettare il diritto allo studio». Il coordinatore degli ambiti sociali Valerio Valeriani, dopo un’analisi delle difficoltà a garantire i servizi sempre di più soggetti a tagli ha indicato come cruciale il ruolo della partecipazione dei cittadini alle scelte: «C’è conflittualità perché le persone sono frustrate, la partecipazione dei cittadini alle scelte sul futuro della propria comunità, non è un orpello democratico, ma espropriali di questo, è annullare un loro bisogno vitale – ha aggiungo – Emerge l’orgoglio di non voler essere assistiti e di voler camminare sulle proprie gambe, bisogna ripartire da un percorso che mette in moto il desiderio. Serve una regia forte, sull’idea di futuro che si vuole per questi territori. Non siamo riusciti ad avere dalle istituzioni centomila euro di fondi pubblici, per coprire la terrazza del centro diurno di Camerino ed accogliere così 23 utenti al centro Alzheimer, ci riusciremo grazie alle donazioni della Spi Cgil, che ringrazio». Sono intervenuti Massimo Girolami, segretario organizzativo dello Spi Marche, Daniela Barbaresi, segretaria della Cgil Marche, Stefano Tordini, segretario generale dello Spi Cgil di Macerata, Sara Spuntarelli dell’Università di Camerino.
(ultimo aggiornamento alle 17,15)
La tavola rotonda sulla ricostruzione Cgil
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