Il giallo di Acquisgrana in val di Chienti si arricchisce di un nuovo capitolo. Sabato 13 aprile alle 17 nella chiesa superiore sarà presentato il libro di Piero Giustozzi “San Claudio al Chienti XX secolo. Sparizioni e misteri”. Interverrà il noto scrittore e giornalista del Corriere della sera Luigi Accattoli (che ha firmato la prefazione), autore di numerose pubblicazioni di cui una su Giovanni Paolo II tradotta in 7 lingue.
Il Centro studi San Claudio al Chienti sta sollecitando le istituzioni per valorizzare l’area archeologica, in parte portata in luce nel 1980 e poi subito inspiegabilmente interrata, e a prendere in considerazione le tesi del prof. Giovanni Carnevale che ha ipotizzato Aquisgrana a San Claudio e non ad Aachen come gli stessi archeologi tedeschi hanno affermato. Il libro di Giustozzi prende in esame i lavori di restauro della chiesa di San Claudio effettuati nel XX secolo, i reperti dell’area archeologica in gran quantità trafugati. Una ricerca storica ricostruita con testimonianze e documenti accessibili alla consultazione, quelli più significativi spariti dalla sede naturale di conservazione.
Vicende misteriose, rinvenimenti importanti portati in luce durante i lavori di restauro e spariti. L’autore formula ipotesi senza tuttavia raggiungere la verità. Ripropone una lettura critica della storiografia tedesca, si sofferma sugli avvenimenti accaduti a San Claudio durante l’occupazione tedesca nella seconda guerra mondiale. Esamina le esplorazione compiute da Hagemann, eminente studioso tedesco, prima durante e dopo la guerra negli archivi storici del fermano e maceratese. Argomenti che non sono estranei agli avvenimenti accaduti a San Claudio. Anzi forniscono una chiave di lettura. Il libro è un invito a iniziare gli scavi archeologici attorno alla chiesa, dallo stile unico che costituisca un affascinante enigma architettonico.
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Dipende se chi ha i cordoni della borsa vuole o meno offendere i tedeschi togliendo loro la bugia di Aquisgrana ad Aachen.