di Giampaolo Milzi
Fumata bianca oggi al ministero per i Beni e le attività culturali (Mibac): Marta Mazza è la nuova Soprintendente unica delle Marche. La nomina, attesissima ad Ancona, è stata ufficializzata con decreto firmato da Gino Famiglietti, numero uno a Roma della Direzione generale Archeologia, belle arti e paesaggio del Mibac, che ha contestualmente conferito altri 6 incarichi ad altrettanti funzionari di vertice in varie regioni italiane. Marta Mazza, storica dell’arte di comprovata ed eterogenea esperienza, si insedierà presto nella sede del capoluogo dorico della Soprintendenza unica, subentrando all’architetto Carlo Birrozzi, che aveva ricoperto il ruolo dall’estate 2016, e il cui mandato era scaduto il 14 gennaio scorso. Ma, grazie ad un provvedimento ministeriale di proroga, era rimasto al suo posto fino al 1 marzo. Poi una sorta di “scopertura”, con Birrozzi che fino a pochi giorni fa si era diviso fra il suo nuovo incarico, presso l’Istituto centrale per il Catalogo e la documentazione del Mibac, nella capitale, e Ancona, dove si era recato per due volte la settimana in Soprintendenza.
Marta Mazza, dal novembre 2016 al dicembre scorso, aveva diretto il Museo nazionale Collezione Salce a Treviso, la più grande sede espositiva in Italia di manifesti pubblicitari di grande valenza storica. Poi era stata trasferita a Roma per partecipare ad un corso di alta formazione finalizzato a farle conseguire la funzione di dirigente Mibac proprio in vista di una nomina importante. Laureatasi alla Università degli studi di Siena e all’ateneo Ca Foscari di Venezia, già storica dell’arte della Soprintendenza per il patrimonio storico, artistico e demoetnoantropologico per le province di Venezia, Padova, Belluno e Treviso, Marta Mazza ha curato moltissime mostre ed esposizioni di alto livello in vari edifici culturali e musei in Italia. Ad Ancona troverà una situazione molto difficile e problematica, e potrà mettere in luce tutta la sua alta professionalità. Una situazione che era stata evidenziata da una nota diramata dalla Cgil Funzione pubblica di Ancona, dopo che i circa 70 lavoratori della Soprintendenza unica delle Marche avevano dato vita ad una accesa assemblea a fine gennaio scorso. «I lavoratori sono preoccupati – si leggeva nella nota sindacale – perché l’assetto dell’ente è ridotto all’osso: la dotazione organica prevede 85 unità, ma la prospettiva è di scendere da 70 a 52». Andrea Raschia, portavoce della Cgil Fip di Ancona, aveva lanciato l’allarme sul «rischio (che grava, ndr) su tutto il funzionamento dell’ente e quindi sulle sue attività, interne ed esterne, specialmente quelle relative al post sisma ma anche la gestione degli archivi, dell’Ufficio vincoli, delle risorse umane».
Carlo Birrozzi sarà ricordato ad Ancona e nella nostra regione come il “soprintendente del terremoto”, quello che nel 2016 e 2017 ha devastato le Marche, in particolare, tra le regioni dell’Italia centrale. Un’emergenza cronicizzatasi nei territori colpiti dal sisma, che ha assorbito grandissima parte delle sue energie lavorative e per fronteggiare la quale Birrozzi si è dedicato con grande passione, adoperandosi con successo per le operazioni di recupero e restauro di centinaia di opere d’arte provenienti da edifici di culto o laici di alto valore storico-architettonico fortemente lesionati e in molti casi completamente distrutti dal sisma. Parte di quei preziosi beni – dopo un primo restauro subito in una speciale area deposito realizzata alla Mole Vanvitelliana e in altri laboratori marchigiani – sono tornati alle loro collocazioni originarie nelle varie città delle regione, visitate spesso da Birrozzi. Poco ha potuto Birrozzi, anche per motivi di logistica e organizzazione interna della Soprintendenza unica con sede ad Ancona, per dedicare le sue attenzioni al recupero e alla valorizzazione del patrimonio artistico e archeologico del capoluogo regionale. La speranza, ora, è che la nuova Soprintendente Marta Mazza, riesca ad affrontare con successo una duplice impresa: quella legata alle tante questioni rimaste aperte, appunto, ad Ancona, relative a numerosi interventi, da molto tempo impellenti, per ristrutturare e riconsegnare pienamente alla pubblica fruibilità siti e immobili di elevato pregio, anche archeologico, come i resti del mercato portuale Traianeo nello scalo dorico, e quelli dell’Anfiteatro romano in via Birarelli, solo per fare due esempi; e quella relativa al proseguimento dell’attività del suo predecessore, non ancora conclusa, sul fronte dell’emergenza terremoto in tutta la regione.
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Le donne sono sempre chiamate
quando tutto si fa più difficile…
perché la stragrande maggioranza è preparata , da tutto senza risparmiarsi ….
auguri giovane dirigente….
Auguri, Dottoressa, Spero poterla conoscere e raccontarle tante mie avventure con i suoi predecessori!Spero avrà vita facile.Anna Maria Dalla Casapiccola