Un’opera di urbanizzazione primaria a vantaggio della cittadinanza. Si tratta del marciapiede che verrà realizzato sul lato sinistro a salire di via Mameli a Macerata per tutta la lunghezza del muro che costeggia l’immobile che si trova nell’area, meglio conosciuto come villa Santoni, fino alla sbocco su piazza Marconi. L’opera verrà realizzata a scomputo degli oneri di urbanizzazione primaria dovuti per l’edificazione che il privato proprietario dell’immobile in questione intende realizzare.
«La cura della città non passa solo attraverso la realizzazione di grandi opere – interviene il sindaco Romano Carancini – ma anche attraverso piccoli interventi di riqualificazione di quartiere, tanto cari e necessari alle nostre persone. Quello che si realizzerà all’imbocco di via Mameli, all’altezza del Convitto Nazionale, sarà un marciapiede panoramico in uno dei punti più critici della città per le persone che si muovono a piedi e tra essi, in particolare, gli studenti. Bellezza della città è pure questo e su questo continueremo a servire la comunità che ci ha dato fiducia». «E’ un bell’esempio di collaborazione tra pubblico e privato – afferma invece l’assessore all’urbanistica Paola Casoni – un elemento di valore sia in termini di sicurezza per quanto riguarda il transito pedonale sia di bellezza, che sfocerà in un’opera a vantaggio di tutta la città». Il marciapiede che verrà realizzato sarà rialzato e dotato di elementi di arredo urbano installati all’interno della fascia tra il marciapiede stesso e il nuovo muro di confine che risulterà arretrato rispetto alla posizione attuale, salvaguardando il patrimonio arboreo di cui è dotata l’area. Nella zona interessata dall’intervento è previsto anche l’allargamento della strada all’altezza dell’incrocio con piazza Marconi. Per consentire l’intera operazione oggi la Giunta ha approvato, all’interno di una specifica delibera, la bozza di convenzione tra il Comune di Macerata e il privato che regola l’intero intervento di ristrutturazione edilizia.
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La villa, che verrà demolita dall’industriale calzaturiero Santoni per realizzare un nuovo condominio residenziale con notevole aumento volumetrico, è storicamente nota come “Bel Poggio” o “villa Baroni”; più volte ristrutturata sino al 1952 ha oggi certamente perso le principali caratteristiche architettoniche originarie dei novecento ma altrettanto certamente, ha ancora conservato il suo valore ambientale e paesaggistico. Tuttavia, mentre le immagini del progetto sopra pubblicate ci mostrano persone sedute su una alienante panchina a “fissare” il silente muraglione del Convitto, le parole del Sindaco ci invitano ad immaginare scorci panoramici di strabiliante bellezza di cui, però, non abbiamo traccia. Scorci che in effetti dovrebbero costituire l’argomento e il tema principale del progetto approvato (nonostante le criticità evidenziate dall’apposita commissione) e che, come avviene nelle più civili città europee, andavano mostrati e condivisi preliminarmente con cittadini. Tutto ciò, in particolare, anche in vista del fatto che quel sito è una naturale estensione della parte più antica del centro storico, sorta intorno alla Porta di S. Domenico detta anche Porta Montana.
Sara’ fatta nel 3000, secondo me e’ una fake news come i progetti di quest’amministrazione che non si sono realizzati mai.