di Giancarlo Liuti
Il mestiere di giornalista m’induce quasi sempre a scrivere di vicende che riguardano le persone, le loro virtù e i loro vizi, un tema, questo, a tal punto ricco di spunti da lasciar poco spazio ad altri argomenti. Fin da bambino, tuttavia, m’hanno affascinato di più gli animali per il misterioso destino che hanno di essere così diversi da noi ma anche così uguali a noi in ogni momento della nostra e della loro vita.
E proprio a questo pensavo l’altro giorno grazie alla sezione maceratese dell’Oipa, che si occupa della protezione degli animali, fra cui, stavolta, un cucciolo di meticcio maremmano trovato per caso nella campagna di Sant’Angelo in Pontano.
Lothar
Non riusciva a muoversi, poveretto. E l’Oipa l’ha fatto ricoverare nella clinica veterinaria di Matelica, dove gli sono state riscontrate fratture al bacino con la conseguente necessità di un intervento chirurgico.
Ma bisognava dargli un nome e la nostra Oipa, di cui fanno parte persone di buona cultura e buona memoria , ha pensato a “Lothar”, un immaginario personaggio dei giochi da tavolo fra di noi che andavano di moda anni fa. Dunque “Lothar”, un nome “germanico” che significa “guerriero” e circola anche oggi come simbolo forse un po’ esagerato del “vitalismo” dei tedeschi. E sia. Ma per venire a capo della vicenda di uno zoppicante cagnetto smarritosi nella campagna di Sant’Angelo c’è voluto del tempo. Sprecato, secondo molti di noi, per una tale sciocchezza? Può darsi. Ma non è forse una sciocchezza anche l’eccessivo risalto che i nostri giornali sono soliti dare alla pur semplice questione di come fare la denuncia dei redditi?
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