Leonardo Lorenzetti, tra i promotori di Piazza Marche, l’associazione a sostegno della candidatura di Nicola Zingaretti alla segreteria nazionale del Pd, esprime solidarietà ai tecnici impegnati nella ricostruzione privata post terremoto che, il prossimo 5 marzo, incroceranno le braccia per protestare contro i mancati rimborsi legati alle lungaggini delle procedure. «Vivo a Camerino – afferma Lorenzetti, avvocato marchigiano, impegnato da tempo in politica tra le file del Partito Democratico – e tocco ogni giorno con mano le difficoltà della comunità duramente colpita dal terremoto. Il cosiddetto governo del cambiamento nulla ha cambiato, anzi ha peggiorato una situazione rimasta critica troppo a lungo. Gli studi tecnici che si occupano dei progetti privati hanno continuato a lavorare senza incassare un centesimo, intanto il processo di ricostruzione è al palo. E’ necessario rivedere con urgenza il meccanismo per velocizzare le procedure di ricostruzione e sostenere, al contempo, cittadini e professionisti nella fase di progettazione. Ritengo che il Partito Democratico, anche tramite l’intervento del futuro segretario del Pd, possa dare un importante contributo per sanare la ferita».
«Farabollini è un geologo – prosegue il portavoce di Piazza Marche – mentre per far ripartire la macchina bisognerebbe pensare a qualcuno in grado di mettere mano alle procedure e all’organizzazione del personale preposto, capace di districarsi nella giungla della burocrazia, con particolari competenze gestionali e organizzative». Tra le tante criticità che stanno portando alla paralisi, Lorenzetti pone l’attenzione sulla carenza di personale impiegato negli uffici speciali per la ricostruzione e sulla disorganizzazione nella gestione dei rapporti di lavoro e dell’attribuzione delle mansioni. “E’ assurdo – conclude – che il personale sia, rispetto alle pratiche da evadere, spaventosamente sotto organico e che l’attività tardi a tornare a pieno regime. Così come è inconcepibile che solo una piccola parte degli addetti sia stata assegnata all’istruttoria delle pratiche. I pochi dipendenti che si occupano di questa fase sono sommersi dalle carte ed ecco che i tempi per arrivare al decreto di approvazione del progetto si allungano a dismisura. Spesso, peraltro, istruttorie che presentano problematiche simili, per carenza di armonizzazione, anche all’interno degli stessi uffici, vengono risolte con soluzioni differenti, il che genera una mancanza di certezze nei tecnici».
Ricostruzione, tecnici in sciopero: «Da governo e commissario un bel niente per i terremotati»
Le stesse doti che nessuno dei tre governatori sembra avere , a proposito del terremoto , ne loro ne i loro sodali , tantomeno i funzionari regionali Ma.. già ... i funzionari sono funzionari devono solo remare contro ..
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati