Dopo il carico di neve e proteste che il sindaco di Cingoli, Filippo Saltamartini, ha scaricato davanti alla sede regionale per protestare della situazione della sanità al balcone delle Marche, interviene il direttore dell’Area Vasta 2, Maurizio Bevilacqua. E lo fa spiegando che la struttura di Cingoli non rientra nei casi previsti per ottenere il riconoscimento di zona particolarmente disagiata. Prima però fa una serie di puntualizzazioni sull’attività dell’ospedale di Cingoli dove, dice, «non è stato smantellato nessun punto di primo intervento anzi è sempre stato attivo e dispone di 30 posti letto di lungodegenza (Dpa) riabilitativa, 10 posti letto di Cure intermedie e un mezzo di soccorso avanzato h 24 che assicuri gli interventi di emergenza urgenza territoriale». C’è poi il servizio di analisi: «funziona ormai da tempo tramite due Poct (Point of care testing, cioè un apparecchio che permette di eseguire “test al letto del malato”) – spiega Bevilacqua –. Queste apparecchiature sono utilizzate nei più moderni ospedali e riescono ad assicurare un servizio tempestivo e ottimale di diagnosi.
Nei giorni scorsi sono stati inoltre consegnati altri due apparecchi Poct di backup, da utilizzare qualora si verificasse un guasto e avviate le procedure per comprarne un altro. A Cingoli il radiologo è presente 4 volte alla settimana. Con questa organizzazione, e grazie alla telerefertazione, sono garantite tutte le prestazioni radiologiche, sia quelle prenotate tramite Cup sia quelle richieste in urgenza». Inoltre aggiunge che «recentemente sono state acquistate due nuove apparecchiature radiologiche per il potenziamento del servizio con un investimento di 80mila euro». Sul fronte del personale, continua Bevilacqua: «l’Area vasta 2 sconta le difficoltà che ci sono anche a livello nazionale nel reperire alcune figure come i medici per Radiologia e Medicina interna e, per quest’ultima specialità, è in corso una procedura di selezione la cui prova è prevista il 14 febbraio. Questo avviso è stato fatto esclusivamente per la struttura di Cingoli». E conclude «per quanto riguarda il riconoscimento di Zona particolarmente disagiata, il decreto ministeriale 70 del 2015 prevede che tale riconoscimento avvenga se il presidio ospedaliero è a più di 90 minuti da un centro Hub e Spoke di riferimento o più di 60 minuti da un presidio di pronto soccorso. La struttura di Cingoli non rientra tra questi casi».
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