MaMa si presenta e il vescovo lancia l’idea:
«Un museo per le opere salvate dal sisma»

TURISMO - L'incontro a Camerino per illustrare il progetto della Marca Maceratese, che unisce 55 Comuni della provincia. Lunedì alle 15 debutterà il portale online. La coordinatrice e vice sindaco di Macerata Stefania Monteverde: «Un'infrastruttura politica e di rete che mette insieme centri con maggiori e minori difficoltà»
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L’intervento di Gianluca Pasqui, sindaco di Camerino

di Monia Orazi

Un museo con le opere d’arte salvate dal terremoto, per conservarle e farle conoscere ai turisti. Questa la proposta del vescovo di Camerino, monsignor Francesco Massara, intervenuto oggi pomeriggio alla presentazione del MaMa (Marca Maceratese) il progetto turistico integrato tra 55 comuni del Maceratese, che debutterà ufficialmente il prossimo 10 febbraio alla Borsa internazionale del turismo di Milano.

MaMa-Camerino-7-325x183Già da lunedì prossimo alle 15 sarà disponibile on line il portale di destinazione con cui queste terre si mostreranno agli occhi del mondo, per attirare quel turismo che nel dopo terremoto diventa ancora più indispensabile, quale volano di sviluppo economico, anche per centri che hanno perso tutto. Ha detto monsignor Massara salutando i circa trecento, tra amministratori ed operatori presenti, arrivati a Camerino da Civitanova ad Ussita e gli altri centri: «In queste zone abbiamo il più grande patrimonio culturale delle Marche, con migliaia di beni culturali nei depositi, non possiamo tenere nascoste le nostre opere d’arte, dobbiamo far uscire fuori i nostri capolavori, non dobbiamo avere paura di creare quello che chiamo ‘museo del terremoto’, un polo dei beni culturali, per i nostri figli, i nostri nipoti, ma anche per i turisti che vorranno venire a conoscere queste belle opere d’arte».

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L’intervento di Romano Carancini, sindaco di Macerata

Presenti anche il prefetto Iolanda Rolli, il questore Antonio Pignataro, assente l’assessore regionale al turismo Moreno Pieroni, annunciato nel programma. «Questo progetto ha ottenuto un primo risultato, che è quello di unire borghi, dobbiamo andare avanti in questo percorso, i piccoli centri e le loro ricchezze, le opere d’arte, sono vere risorse per l’intero territorio», ha detto il sindaco di Camerino Gianluca Pasqui. Ha poi preso la parola il sindaco di Macerata Romano Carancini: «L’apertura di questo percorso non poteva che essere qui, nelle zone più colpite, l’inizio di questo progetto, un’apertura inaspettata, ma bella, occorre continuare il cammino insieme, specie in un momento di difficoltà come questo, è importante fare squadra su un tema importante come il turismo, questo può essere un modello per non aprire campanilismi inutili, qui c’è posto per tutti, dobbiamo andare in direzione ostinata e contraria alla logica delle difficoltà». E’ toccato poi a Stefania Monteverde, assessore alla cultura del comune di Macerata e coordinatore del MaMa, che è un vero e proprio marchio turistico del territorio provinciale, tirare le fila di un lungo lavoro, partito il 30 novembre del 2016 quando un manipolo di sindaci si mise insieme, per dire che l’arte salvata dal sisma, non doveva essere delocalizzata.

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Stefania Monteverde

Il 29 dicembre del 2017 è arrivato il riconoscimento ministeriale del MaMa, nel 2018 la Regione, per volontà dell’assessore regionale al turismo Moreno Pieroni, ha finanziato il progetto turistico con 150mila euro. Il resto è storia recente, il bando vinto da due ditte giovanissime del territorio, la Expirit di Macerata e la E-Lios di Camerino. «Siamo partiti dalla mappatura del territorio, predisponendo prodotti con immagine coordinata, per condividere l’idea di identità di questo territorio – ha detto Stefania Monteverde – costruendo un’infrastruttura politica e di rete che mette insieme centri con maggiori e minori difficoltà». E’ già pronta la guida ufficiale dei comuni, costruita in modo semplice, graficamente accattivante, con consigli sulle cose da fare, accessibile anche dal sito, il MaMa box, la scatola con gli itinerari tematici del territorio basati sui distretti turistici della Regione Marche, una cartina stampabile da chiunque in formato tascabile, per avere una mappa in cui orientarsi, se vuole conoscere la Marca Maceratese.

mama-amministratoriCuore della strategia il portale di destinazione, in cui vi sono i comuni, i luoghi di interesse, il blog, le esperienze, le schede degli operatori locali, i servizi che il territorio offre. Simpatica l’iniziativa di abbinare ad ogni centro un detto, da una nostalgica citazione di Betti per Camerino al popolare «Che te mozzichi lu vampiru, anchi tu si dell’Apiru», per Apiro. Toccante la presentazione di Ussita, intitolata “Il coraggio di rinascere”, in cui si invitano i turisti a visitare un borgo ferito, ma che è immerso in una natura fantastica e superba, con possibilità di fare attività e di degustare i sapori del territorio, sostenendo chi è rimasto e non vuole arrendersi. «Non vendete posti letto, ma siete operatori dell’ospitalità, vendete viaggi ed esperienze, il MaMa box parla un linguaggio fatto di emozioni, abbiamo voluto trasferire il motto “un luogo che diventa destinazione, un viaggio che diventa esperienza”», ha detto Giacomo Andreani di Expirit. Il progetto di promozione turistica congiunta tra i comuni del Maceratese ha sinora visto l’adesione di 34 enti su 55, gli altri devono ancora fare una delibera ufficiale. Inoltre come rilevato da Monteverde, servirebbe un riallineamento tra il distretto turistico ufficiale e quello delineato dal progetto Marca Maceratese. «E’ stata una grande soddisfazione lavorare per il nostro territorio che si mette insieme e fa sistema – ha detto Chiara Ercoli di E-lios – occorre dare continuità al progetto, è emozionare i turisti, essere uniti e fare rete tra territori». Sono intervenuti anche Marco Cocciarini di Expirit, il consulente di digital marketing Valerio Alessandrini, il manager Marco Peca.

MaMa-Camerino-1-325x183Un operatore turistico di Valfornace dal pubblico, ha detto che mancano strutture ricettive e che quando inizierà la ricostruzione, serviranno posti per gli operai, per questo i comuni dovrebbero approntare dei moduli per alloggiare i dipendenti delle ditte che ricostruiranno i borghi devastati dal sisma. L’uomo ha indicato un altro limite nel fatto che gli immobili, una volta ristrutturati, per due anni non possono subire modifiche strutturali, chiedendo anche incentivi e sgravi fiscali per gli operatori. «Il mio è tra i comuni che ancora non hanno aderito, ma rimedierò presto – ha detto Luigi Nazzareno Bartocci sindaco di Esanatoglia – al nostro territorio è sempre mancata la capacità di fare squadra e di raccontarci insieme, il percorso delle aziende di promozione turistica si è interrotto da tempo, dico a tutti, operatori e noi amministratori di cambiare la nostra mentalità, dobbiamo essere pro-attivi, essere protagonisti attivi in questo progetto». Da lunedì prossimo la provincia di Macerata avrà a disposizione un’infrastruttura informatica e promozionale accattivante per presentarsi sul mercato, che andrebbe completata con un’adeguata strategia di incoming e promozione digitale, affidata ad esperti.

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