Accordo tra Atac farmacie comunali e Aspes Pesaro, il consigliere Pier Paolo Rossi chiede al presidente di chiarire i termini dell’accordo. Lo fa con una interrogazione in cui chiede al sindaco di Civitanova di spiegare i vantaggi economici relativi all’accordo fra le due società partecipate. Sarebbe infatti stato siglato un accordo con la partecipata analoga di Pesaro per la condivisione di alcuni servizi. «In campagna elettorale il sindaco Fabrizio Ciarapica manifestava la sua contrarietà ad ogni vendita che interessasse le farmacie comunali ed il loro magazzino – scrive Pier Paolo Rossi -, e pare che questo accordo includa anche la cessione del magazzino delle Farmacie comunali spa in favore della Aspes con l’obbligo delle farmacie interessate all’accordo (15 fra Civitanova e Pesaro) di acquisto dei prodotti dal medesimo magazzino. Trapela anche di una imminente vendita dell’immobile sito in zona industriale. Ma Ciarapica e company in campagna elettorale non erano contro ogni forma di vendita delle farmacie? Non avevano duramente criticato la precedente gestione Atac che sembrava voler procedere nella stessa direzione?». Con l’interrogazione Rossi chiede anche di chiarire se l’Atac ha intenzione di alienare Farmacie comunali spa e di chiarire il destino del personale e degli addetti al magazzino.
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Tutte le volte che penso di alienare qualcosa, so già come utilizzerò quei soldi. E se lo nego o tengo per me è perchè o debbo coprire perdite, oppure desidero fortemente altro. Rossi: chiedi anche questo!
Pier Paolo, Raffaelli ha risposto chiaramente al tuo quesito. Se ti risponderà invece il sindaco poi dovrai chiedergli nuove spiegazione anche se ti ha risposto come fa di solito cioè non rispondendo a niente volendo far credere di aver risposto confidando che chi sia interessato a leggerla, la risposta, non lo fa perché il sindaco rispondendo l’ha fatto in maniera esauriente e dimostrando la faziosità dell’interrogante. Però c’è chi vuole sapere cosa c’è nella risposta e vede che come sempre non ha risposto in maniera logica o comprensibile, appunto perché non lo ha mai fatto, ha girato qualche parola attento soprattutto a dove mettere virgole e punti a concetti inesistenti e che fanno sospettare anche la sua tenuta psicologica decisamente troppo provata dalle domande, dai sospetti di chi non vede in lui la guida né politica, né amministrativa di cui fidarsi tolti chiaramente gli Squadroni e non solo. Sai, gli Squadroni ecc., magari hanno spiegato in maniera fin troppo eloquente con chi abbiamo a che fare. Non ricordo smentite su punti chiave come quello ad esempio dove avrebbe detto che è un sindaco che non comanda niente per “ NON POTER NÉ AGIRE NÉ OPERARE AUTONOMAMENTE, PENA IL FUOCO AMICO (PAROLE SUE) E CHE NON POTEVA RIBELLARSI A CERTE DINAMICHE INTERNE ALLA SUA GIUNTA “. Certo i suoi fans ce li ha, come li aveva anche Corvatta e poi Mobili. Per farla corta, da quando fa il sindaco ha risposto solo al perché della vendita di Villa Eugenia mettendola come una operazione finanziaria da manuale, il suo e che probabilmente tiene in gran segreto. Anzi l’unica risposta l’ha rafforzata dicendo l’uso che avrebbe fatto con il ricavato ossia piastrellare Via Nave e non ricordo che. Perché non un’altra via? E’ qui che vanno ricercate le risposte, nel segreto del suo manuale” Il piccolo sindaco “.