La magia di Straffi su Villino Conti:
«E’ il mio luogo dell’anima»
Iniziati i lavori di recupero

CIVITANOVA - Il papà delle Winx, appassionato di Liberty, dopo aver acquistato la costruzione e i parco dall'opera salesiana, sta procedendo con il suo progetto, sotto la supervisione della Sovrintendenza. L'edificio sarà in parte privato, in parte destinato a eventi di rappresentanza della Rainbow e aperto al pubblico in occasioni speciali

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Le impalcature apparse sul Villino Conti

di Alessandra Pierini
(Foto Federico De Marco)

Villino Conti torna agli antichi fasti. E lo fa grazie a Iginio Straffi. Sono iniziati negli ultimi tempi i lavori per il recupero dell’opera, capolavoro del liberty, raro esempio di Art Nouveau dell’intera regione.

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Iginio Straffi alla prima del Flauto Magico allo Sferisterio questa estate (foto Fabio Falcioni)

Agli occhi attenti non sono sfuggite le impalcature apparse sul villino che il conte Adolfo Conti fece costruire a Civitanova tra il 1908 e il 1910 per il primogenito Pier Alberto e la sua giovane consorte, Augusta Morroni Mozzo, su progetto dell’architetto Paolo Sironi. Impalcature che serviranno appunto per riportare la costruzione al suo originale splendore, sotto l’egida della Sovrintendenza. A rendere realtà un’operazione che fine a qualche anno fa sembrava impossibile è Iginio Straffi, il papà delle Winx, che evidentemente con la magia ha una certa dimestichezza. Imprenditore originario di Gualdo, residente a Porto Recanati, Straffi ha da sempre una particolare attenzione per la provincia di Macerata. E un occhio di riguardo per Civitanova dove ha anche rinnovato uno chalet. La sua passione per l’arte e in particolare per il liberty ha fatto il resto. Quasi due anni fa, infatti, ha acquistato il villino Conti, fino ad allora di proprietà dell’ispettoria centrale dell’Opera salesiana, realizzando così un suo sogno nel cassetto. «Sono innamorato della mia terra e conosco molto bene la provincia di Macerata dove sono cresciuto. Come tanti altri luoghi quello di Villa Conti è sempre stato un mio posto dell’anima per il panorama unico e per quel parco secolare. Negli ultimi tempi, ogni volta che passavo con profondo dolore mi ero accorto di come questo bene architettonico e questa natura unica piano piano andassero in rovina quindi quando è stato possibile ho accettato la sfida, ho sentito che valeva la pena restituire al giusto splendore questi luoghi».

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Villino Conti

In questi anni il villino e il parco, che custodisce anche rarità botaniche, non sono stati abbandonati dal patron della Rainbow, che ha provveduto alle opere necessarie per mettere in sicurezza sia l’edificio, minato dalla precedente incuria e dal terremoto, che gli alberi lasciati praticamente all’abbandono. Ora il passaggio a questa nuova fase: il recupero.
Nonostante i lavori siano iniziati da poco non è precoce parlare della futura destinazione dell’eccellenza civitanovese. Di certo, una parte della costruzione sarà utilizzata per stanze private, ma il resto sarà destinato ad essere uno dei luoghi di rappresentanza della Rainbow. Occasioni pubbliche, convegni e incontri troveranno nel Villino Conti la loro sede ideale. Straffi non ha comunque trascurato l’aspetto pubblico. L’imprenditore aveva un rapporto amichevole con la passata amministrazione e lo mantiene anche con l’attuale, per cui non è affatto da escludere che questo magico luogo, privato, venga aperto ogni tanto per occasioni di particolare rilievo artistico. Tra le idee immaginate dall’amministrazione anche quella di organizzare eventuali future iniziative ispirate alla particolare storia del villino, teatro della storia d’amore tra il conte Pieralberto Conti e la cantante di opera Francisca Solari, da lui chiamata a cantare la prima Aida dello Sferisterio.

villino_conti_civitanova-3-325x244Un intervento senz’altro in controtendenza quello di Straffi, fortemente orientato al territorio, nonostante i successi internazionali. Un territorio, quello marchigiano che sta perdendo pezzi importanti dell’economia in favore di fondi e imprenditori stranieri e che, sempre più necessita invece di investimenti locali.
In attesa  dell’ultimazione dei lavori, a tanti maceratesi affezionati allo stile liberty e a questo magico luogo immerso nel verde ma affacciato sull’Adriatico, non resta che sognare che, come una sorta di Willy Wonka maceratese, Straffi aprirà presto i battenti sul passato, spalancando le porte al futuro.

 

LA STORIA – Villa Conti è uno degli esempi più puri in termini di coerenza stilistica nell’interpretazione delle direttive proprie del liberty. Fu costruito tra il 1908 e il 1910 su iniziativa del conte Adolfo Conti che lo donò al primogenito Pier Alberto e alla sua giovane consorte, Augusta Morroni Mozzo, Nel 1926 il conte Pier Alberto Conti fece ristrutturare l’interno del villino in occasione del suo secondo matrimonio, quando sposò la soprano Francisca Solari. Un amore coronato dalla musica: Solari cantò infatti la prima Aida della storia dello Sferisterio, finanziata dallo stesso conte. Entrambi i coniugi, in seguito, vennero sepolti nella cripta della chiesa neogotica costruita sempre all’interno del parco di Villa Conti. Alla morte di Pier Alberto Conti, avvenuta nel 1968, venne ceduta ai Salesiani. Oltre alla chiesetta neogotica e ad una torretta, fanno parte della villa anche le vecchie scuderie che, fino al 2013, hanno ospitato una struttura attrezzata per fornire assistenza alle persone anziane. Un paio di anni fa la villa è stata inserita nel programma di dismissioni che i Salesiani hanno attuato per ridurre i costi di gestione delle loro proprietà. Da qui l’acquisto da parte di Iginio Straffi.

 

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L’ingresso della Villa

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Il parco di 7-8 ettari conserva rarità botaniche

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Iginio Straffi a Civitanova, dopo lo chalet nuovi investimenti

 



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