Uno degli autovelox sulla Sp 361
Il tribunale di Macerata ha riformato anche l’ultima sentenza emessa dal Giudice di Pace di Camerino dando ragione alla polizia locale di San Severino sulle modalità di utilizzo degli autovelox fissi per il controllo elettronico della velocità. Il giudice Luigi Reale, pronunciandosi nel ricorso in appello promosso da un automobilista sanzionato lungo la Sp 361 “Septempedana” che lamentava la carenza di segnaletica, ha specificato che l’apparecchiatura risulta ben segnalata e ben visibile nella sua posizione sul lato della strada rettilinea e, quindi, con nessun ostacolo alla visibilità. Il Comune, rappresentato in aula dall’avvocato Paolo Marchionni, aveva promosso appello contro l’annullamento di un verbale emesso per eccesso di velocità nei confronti del conducente di un’autovettura che procedeva oltre il consentito lungo la Sp 361 e che era stato fotografato da un autovelox fisso installato, con tanto di autorizzazione del prefetto, all’altezza del Km. 48+300 della stessa strada in località Rocchetta. Per le motivazioni addotte da Comune e comando della polizia locale, nell’ultima sentenza pubblicata il 13 novembre scorso, il Tribunale di Macerata ha confermato dunque la sanzione elevata e condannato l’automobilista sanzionato a sostenere le spese dei due giudizi e quelle generali. Il Comune di San Severino fin dall’installazione degli autovelox fissi ha predisposto apposita segnaletica di grandi dimensioni al fine di garantire massima visibilità ai controlli con l’apparecchiatura autovelox fissa e ha posizionato cartelli di avviso, posti a notevole distanza tra loro, ripetendoli in successione. Per evitare contenzioni, ma soprattutto al fine di evitare agli automobilisti ulteriori spese per la costituzione in giudizio, il comando della polizia locale ha sempre invitato, prima di procedere a contestazioni, a segnalare ogni situazione al fine di chiarire eventuali dubbi.
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Non vedo pubblicato il mio appunto che riguarda l’accoglimento di un ricorso relativo allo stesso autovelox. Ma il fatto era precedente ed il comune aveva provveduto a sistemare la segnaletica carente nel cartello indicante il limite di velocità.
Il giudice in tal caso non si era espresso sulle contestazioni relative alla segnaletica prevista perché l’autovelox possa considerarsi ben visibile.
Debbo segnalare che l’articolo presenta qualche imprecisione:
– la foto non si riferisce all’autovelox al km 48+300 ma a quello al km 59+200;
– l’autovelox si trova appena fuori la località Berta e non Rocchetta.
Inoltre, se questa è una “multa legittima” ve ne sono altre che non lo sono.
Torno proprio adesso dalla superstrada (direzione Macerata) dove l’autovelox è perfettamente segnalato (chi non lo vede vuol dire che non vede neanche i segnali stradali, anche quelli più grandi..) e, guarda caso, andando io a velocità consentita dal codice della strada in quel tratto, mi sono lì per lì meravigliato che dietro di me nessuno mi sorpassava (andavo a 90) e che quelli che erano davanti a me rallentavano in modo assai evidente; allora mi chiedo, perché sollevare un problema (l’autovelox), che è a norma di legge, quando questo “problema” ne risolve tantissimi altri ben più gravi!? Se qualcuno non è d’accordo sarò ben felice di leggerlo e di considerare le sue obiezioni. Grazie. gv
Sig. Vallesi, la multa alla quale mi riferisco e per la quale il Comune non ha ricorso in appello è stata annullata perché “il cartello indicante il limite di velocità . . . non vi era al momento della rilevazione” (testo della sentenza).
Allora pretendo correttezza da parte dei vigili i quali non avrebbero nemmeno dovuto presentarsi davanti al Giudice.
Egregio signor Bonfigli, il mio commento non si riferiva ai suoi commenti in particolare, ma al fatto che quando c’è (raramente..) un autovelox che fa, giustamente, rilevazioni per poter poi fare delle giuste multe agli automobilisti più indisciplinati, e che mettono a repentaglio non solo la loro vita ma anche quella altrui, accade che tutti, o quasi, si sentono autorizzati a fare una rivoluzione e a dare addosso a chi commina queste multe. Un paese civile si riconosce anche da questo, la cultura di una persona, e di un popolo, comprende anche come gli automobilisti guidano le loro auto in strada e le garantisco che, più passa il tempo, e più per le strade c’è un livello di inciviltà molto elevato. Ricordiamoci, poi, che tutto ha inizio già a quattordici anni, quando alla guida di motorini “smarmittati” e che rompono i timpani, e non solo, a chiunque, i nostri cari figlioletti scorrazzano in barba al codice della strada per le strade di TUTTI; questi bravi “pargoli”, poi, diventeranno dei “bravi” patentati, ma poi la vera patente che avranno non sarà più quella dell’auto, ma quella dell’inciviltà. Ossequi. gv p.s.: ovviamente il livello di civiltà e cultura a cui accennavo sopra, vale anche sul fatto di come i vigili e le forze dell’ordine si comportano, o non si comportano, coi cittadini.