Il decreto Genova è legge,
via l’intesa con le Regioni:
«Così ricostruzione impossibile»

SISMA - Il governatore Luca Ceriscioli insiste contro la modifica, ora ufficiale, che toglie potere decisionale al suo ente per quanto riguarda le ordinanze del commissario: «Andremo avanti con il ricorso, i nostri cittadini sono considerati di serie C»

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Luca Ceriscioli, presidente della Regione Marche

 

«Le legge di conversione del decreto Genova è pubblicata nella Gazzetta Ufficiale e toglie definitivamente l’intesa con le Regioni colpite dal sisma. Così i nostri territori restano senza voce e la ricostruzione sarà impossibile. I nostri cittadini sono evidentemente considerati di serie C, perché subiscono un trattamento discriminatorio. Questa scelta è anche un grave rischio per tutti gli atti del Commissario straordinario. Andiamo avanti con il ricorso». Questo il lapidario commento del governatore Luca Ceriscioli sulla conversione in legge del decreto Genova (che contiene anche poche disposizioni per il terremoto del Centro Italia). Il testo, come lamentato dai presidenti di Regione nelle scorse settimane, declassa il coinvolgimento degli enti regionali nella stesura delle ordinanze del commissario alla Ricostruzione, che attualmente è il geologo e docente Unicam Piero Farabollini. Le Regioni, da legge, ora dovranno solo essere “sentite” e non ci sarà più bisogno di agire “d’intesa”. Una modifica annunciata con l’intenzione di snellire il compito del commissario e che i governatori hanno vissuto come un furto di rappresentatività, al punto da arrivare a comunicare a mezzo lettera a Farabollini che se il Governo non li avrebbe ascoltati, «alla ricostruzione il Commissario ci può pensare da solo».

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