Il dirigente dell’ufficio sanitario della questura Fabio Frascarelli Gervasi, il dirigente della Squadra Mobile Maria Raffaella Abbate e il comandante della polizia stradale di Macerata Massimo Laliscia
di Gianluca Ginella
(foto di Fabio Falcioni)
C’è chi si mette a fare piegamenti in mezzo alla strada, chi fugge imboccando contromano una rotatoria, chi chiede di chiudere un occhio, chi lascia il fidanzato perché quella sera l’ha fatta guidare e ci ha rimesso la patente, chi dice “ma ho assunto droga legale”, chi si scatta un selfie con la pattuglia che ha fermato il figlio ubriaco alla guida, ma c’è soprattutto un trend tornato negativo: quello di chi si mette al volante dopo aver bevuto o assunto stupefacenti (spesso facendo mix). Sono trecento dall’inizio dell’anno le patenti che sono state ritirate in provincia dalla polizia stradale a persone che erano alla guida dopo aver bevuto. «I controlli aumenteranno sempre di più» dice il comandante della Stradale, il vice questore Massimo Laliscia, che sottolinea come «i controlli li facciamo come prevenzione e non come repressione. È importante che questo venga compreso. L’obiettivo è abbattere le morti sulla strada. Abbiamo avuto un trend positivo per diversi anni, che dal 2017 si è invertito. E questo è un dato molto preoccupante».
Il dirigente dell’ufficio sanitario della questura Fabio Frascarelli Gervasi e il dirigente della Squadra Mobile Maria Raffaella Abbate
DATI – Nel 10% degli incidenti che avvengono ogni giorno in provincia «chi guidava era positivo all’alcol» spiega Laliscia. E le «300 patenti ritirate da inizio anno fino a novembre sono un dato molto significativo e testimonia la leggerezza con cui i giovani si mettono alla guida dopo aver bevuto o assunto alcol – spiega il comandante Laliscia –. Di queste, 180 con esito penale perché il conducente aveva un tasso superiore a 0,80 grammi per litro di alcol nel sangue. Ma i risultati sono un indice, non un vanto. Il mio sogno è fare una nottata senza trovare nessuno positivo all’alcol». In circa il 10-15% dei casi le patenti vengono ritirate a neopatentati (il cui tasso alcolico deve essere zero). Il comandante della Polstrada ribadisce che «il nostro obiettivo è la prevenzione e i controlli saranno intensificati. C’è una correlazione diretta tra uso di alcol e droga e incidenti stradali». Le multe, per chi viene trovato tra 0,5 e 0,8 grammi per litro, sono di 537 euro.
I CASI – L’ultimo domenica mattina. Tre ragazzi si trovavano a bordo di un’auto e giunti sulla rotonda di San Marone, a Civitanova, si sono accorti della presenza delle pattuglie della polizia stradale che stavano facendo un controllo straordinario. Il conducente per evitare di venire fermato ha imboccato la rotatoria contromano e si è infilato n via Dante Alighieri. Una pattuglia della Stradale ha inseguito e bloccato l’auto. Al volante c’era un 25enne con un tasso alcolico di 1,24 grammi per litro. Già nel 2016 gli era stata ritirata la patente. «Per evitare il controllo ha fatto peggio con una condotta pericolosa che ha comportato una sequela di verbali» spiega Laliscia. Che aggiunge: «la maggior parte delle persone ci dice: “mi guardi, non sono ubriaco”. C’è chi si mette a fare persino le flessioni, chi chiede di aiutarli, ma non possiamo perché commetteremmo noi un reato. Hanno una falsa percezione: non si rendono conto del loro stato. Che uno non si senta ubriaco non significa che non lo sia». Un altro caso è di un ragazzo che aveva acquistato la cosiddetta cannabis light, spiega il medico della polizia Fabio Frascarelli: «Ci ha detto: “ma ho fumato droga legale”. Vorrei spiegare che i dispositivi che abbiamo a disposizione per i test non fanno distinzione tra Thc illegale o legale». Altre volte c’è chi esce con la moglie, beve un po’ di più di lei e la fa guidare. Ma non sempre funziona. E’ il caso di una bella ragazza a cui il fidanzato aveva chiesto di guidare. Fermata, aveva un tasso di 0,6 grammi per litro e le è stata ritirata la patente. Quando le hanno chiesto di chi fosse l’auto che guidava «ha detto: “è del mio ex”. “Perché, esce con il suo ex?” Da questa sera è il mio ex”. Non aveva preso bene che a causa sua le fosse stata ritirata la patente». Un altro caso successo nelle scorse settimane è quello di un padre che alle 5 del mattino viene chiamato dalla polizia per andare a prendere il figlio a cui è stata ritirata la patente. Quando arriva prende il figlio vicino a sé, tira fuori il cellulare e si scatta con lui un selfie vicino all’auto della polizia sotto gli occhi increduli degli agenti.
CASI POSITIVI – Ci sono anche comportamenti buoni. Come ragazzi che organizzano comitive con il conducente che non beve. Oppure chi affitta le auto con conducente in modo da poter bere senza dover guidare. C’è chi affitta pulmini per andare a feste di laurea o di compleanno.
DROGA – «L’interazione tra alcol con droga è riscontato in una elevata percentuale di casi. Spesso troviamo più sostanze stupefacenti. A volte cocaina e thc, altre cocaina e metamfetamine o anfetamine. Quasi residuale la positività a cannabis rispetto alle poliassunzioni di alcol, cocaina, thc, metamfetamina» spiega Frascarelli. Se l’alcol riduce il tempo di reazione e il campo visivo, la cocaina induce all’inizio «a fare cose senza contezza del rischio, ma poi c’è la fase down che può portare a sonnolenza. Il Thc all’inizio induce euforia, poi può avere un effetto sedativo. Ciascuna di queste sostanze ha un effetto specifico che possono dare risultati imprevedibili».
MOBILE – Ai controlli partecipano anche gli agenti della Squadra mobile, diretti dal commissario capo Maria Raffaella Abbate. «Siamo presenti con personale in borghese. I maggiori controlli ci consentiranno di ridurre i numeri delle persone trovate positive al consumo di alcol al volante».
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