In garage arsenale
di armi giocattolo,
trovati tesserini di Fbi e Cia

PORTO RECANATI - I carabinieri del reparto operativo di Macerata hanno rinvenuto pistole, una carabina e un fucile privi di tappo rosso, oltre a pugnali, machete, sfollagente e tirapugni. Un 39enne denunciato per possesso di distintivi contraffatti. Il legale: «Il mio assistito non ha precedenti, è solo un collezionista»

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Un vero e proprio arsenale di armi giocattolo è stato rinvenuto ieri pomeriggio a Porto Recanati dai carabinieri del Reparto operativo di Macerata. Nel garage di un 39enne, già noto alle forze dell’ordine, i militari hanno rinvenuto pistole, una carabina e un fucile privi del tappo rosso, ma anche machete, pugnali, tirapugni e sfollagente. In un’altra abitazione dell’uomo trovati porta tesserini con distintivi metallici con le scritte dell’Arma, della Polizia e della Guardia di Finanza e vari tesserini metallici con le scritte Cia e Fbi. Il materiale è stato sequestrato, il 39enne dovrà rispondere di possesso di segni distintivi contraffatti.

carabinieri-porto-recanati-2-325x244I carabinieri del Reparto operativo di Macerata, diretti dal colonnello Walter Fava e supportati dai militari della Compagnia di Civitanova, sono entrati in azione nel pomeriggio di ieri a Porto Recanati. Hanno prima perquisito il garage di un 39enne di origini siciliane e poi un’altra abitazione nella sua disponibilità, trovando all’interno le armi riprodotte in maniera particolarmente fedele e prive di tappo rosso. Cinque pistole (una delle quali si avvicina di molto, anche per il peso, a quella in dotazione individuale alle forze di polizia), una carabina di precisione ad aria compressa e un fucile riproduzione di un “canne mozze” sono stati rinvenuti in una sacca nascosta all’interno di un armadio nel garage assieme a due machete, cinque pugnali, due tirapugni in metallo e uno sfollagente. Nell’abitazione, oltre ad un’altra pistola giocattolo, i militari hanno trovato tre porta tesserini con distintivi metallici, privi di matricola, con le scritte rispettivamente dell’Arma dei Carabinieri, della Polizia e della Guardia di Finanza, una paletta con adesivo rifrangente con scritto “reparto investigativo”, un paio di manette in metallo e vari tesserini plastificati con su scritto Cia e Fbi.

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L’avvocato Francesca Risito

Tutto il materiale detenuto dal 39enne, secondo i carabinieri verosimilmente per compiere crimini, è stato sequestrato. L’uomo è stato denunciato per possesso di segni distintivi contraffatti. Indagini in corso non solo per appurare se le armi giocattolo sono state modificate nelle caratteristiche tecniche previste per legge ma anche se sono già state utilizzate per compiere crimini.

«Il mio assistito non ha precedenti penali – dice l’avvocato Francesca Risito –. Quello che è stato trovato non è un arsenale. Quelle armi le ha sempre tenute in casa perché è un collezionista. E’ un ragazzo che colleziona molte cose. Lo stesso vale per i distintivi di polizia e carabinieri. Tra l’altro aveva fatto il militare nei carabinieri e ancora oggi è iscritto ad una associazione dell’Arma».



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