Sisma, Ceriscioli frena le polemiche:
«I soldi dell’emergenza ci sono»

IL GOVERNATORE replica alle accuse piovute addosso alla Regione dopo la lettera del dirigente della Protezione civile ai Comuni

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Luca Ceriscioli

 

«Assurdo e scorretto tirare in ballo la Regione quale colpevole per la mancata erogazione dei fondi statali destinati ai Comuni del cratere. Questo maldestro tentativo di scarica barile su di noi o è sintomo di ignoranza o di malafede. In entrambi i casi non siamo messi bene». Il governatore Ceriscioli è netto nel ribattere alle accuse rivolte alla Regione quale presunta responsabile della mancata erogazione dei fondi del Cas.

Nei giorni scorsi, infatti, in molti avevano mal interpretato la lettera inviata dal dirigente della Protezione civile regionale David Piccinini nel quale si chiedeva ai Comuni di razionalizzare le spese in vista della fine dello stato di emergenza, prevista salvo proroghe, il 31 dicembre. Piccinini spiegava che i soldi nel conto speciale della Regione stavano finendo, che avevano già inoltrato richiesta al Dipartimento nazionale, e che i sindaci prima di programmare altre opere di messa in sicurezza avrebbero dovuto controllare l’eventuale copertura finanziaria. Però in tanti (non Cronache Maceratesi) hanno visto in quella lettera un allarme lanciato per dire che i soldi dell’emergenza erano finiti e che a rischio erano anche i pagamenti del Cas. «Non è la prima volta che si esauriscono i fondi – spiega Ceriscioli –  e proprio per questo, fin dal primo anno del sisma, abbiamo messo a disposizione della Protezione civile una riserva di 40milioni di euro proprio per far fronte a questi potenziali periodi di mancata erogazione da parte dello Stato. La Protezione civile ne ha già spesi 9 e ne ha a disposizione altri 30 che sono più che sufficienti per affrontare l’emergenza, in attesa della nuova erogazione». E a proposito dei fondi, Ceriscioli precisa come «Borrelli ci abbia rassicurato sul celere arrivo dei fondi stessi. Gli abbiamo ribadito – prosegue – che oltre ai fondi da Roma devono arrivare regole precise. La Regione da parte suo ha sempre fatto il proprio dovere per sostenere i terremotati nella fase di emergenza ed ora in quella, altrettanto delicata, della ricostruzione. È bene ricordare che ad oggi, per rispondere a chi – anche qui per ignoranza o malafede – ci accusa di immobilismo, abbiamo approvato oltre 1.400 progetti di ricostruzione per un totale di oltre 170 milioni di euro. Numeri, non parole».

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