di Federica Nardi
Prima si procederà con lo svuotamento lento dell’impianto idrico, poi si sostituiranno i collettori dell’acqua e infine si riempirà nuovamente l’impianto procedendo anche alla pulizia delle impurità.
L’intervento sull’impianto idrico dell’ospedale di Macerata inizierà sabato prossimo (14 luglio) alle 15 circa per terminare nel primo pomeriggio della domenica. «L’ospedale non verrà assolutamente chiuso – ribadisce il direttore di Area vasta 3 Alessandro Maccioni – e i pazienti non verranno evacuati».
L’acqua sarà assicurata a tutti i reparti con una ventina di serbatoi pieni che saranno poi man mano riforniti a seconda delle necessità. In funzione anche l’aria condizionata. Il numero di pazienti ricoverati, laddove possibile, sarà ridotto utilizzando dei permessi per cui chi è in condizioni potrà tornare a casa per il weekend per poi tornare in ospedale di lunedì. Le urgenze, a ridosso del sabato, saranno prioritariamente dirottate negli altri ospedali di Area vasta (Civitanova, San Severino, Camerino). I parti saranno effettuati a Civitanova: le ostetriche e i ginecologi seguiranno le pazienti. Il Pronto soccorso resterà pienamente operativo, con il primario Emanuele Rossi che sarà in sede per tutta la durata dell’intervento e dormirà anche in reparto. Eventuali pazienti verranno stabilizzati nel Pronto soccorso di Macerata per poi essere spostati in altri ospedali per il periodo strettamente necessario.
I vecchi collettori dell’ospedale di Macerata sono gravemente usurati, come ha mostrato oggi Maccioni in conferenza stampa insieme a Rossi, al dirigente Massimo Palazzo, al primario di Rianimazione e direttore del dipartimento Emergenza urgenza Giuseppe Tappatà, alla dirigente del personale Mara Buccolini e al responsabile dell’antincendio Pierini. Una situazione che l’amministrazione ha ereditato e di cui di è resa conto durante il controllo dell’impianto antincendio. «Non deve più accadere una cosa del genere – dice Maccioni -. Stiamo cercando di sistemare gli impianti in tutta l’Area vasta investendo risorse che la Regione ci mette a disposizione». Pierini spiega che «abbiamo tracciato ogni percorso possibile per evitare di togliere l’acqua all’ospedale ma non c’erano alternative. I nuovi collettori avranno, al contrario di quelli attuali, degli attacchi di emergenza anche per eventuale approvvigionamento da autobotte e per collegare l’acquedotto direttamente all’antincendio». Anche Palazzo rassicura: «Non ci saranno situazioni di rischio. Garantiremo anche la dialisi e l’attività chirurgica. Ogni reparto ha un piano di dettaglio e il programma è di non spostare nessuno». Tappatà aggiunge che «non è un allarme rosso, siamo pronti ad affrontare anche grandi emergenze». Il personale è stato chiamato a raccolta, con la redistribuzione di turni e, ovviamente, la previsione di ore di straordinario. «Concentreremo quanto più possibile i pazienti in aree con più personale – spiega Buccolini -, mentre le attività decentrate saranno garantite sia dal personale degli altri ospedali che dal nostro».
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Buon lavoro al personale che dovrà svolgere questo lavoro. personale dell’ospedale prendetela come una grande esercitazione. Buon lavoro a tutti
Immagino che dovremmo stare in campana, noi ambulanzieri, per trasferimenti…!!???