Con “Racconti d’accoglienza” prenderanno il via mercoledì 20 giugno, alle 17 nel cortile di Palazzo Conventati, le iniziative promosse dal Comune di Macerata, in collaborazione con il Gus, l’Acsim, Caritas, Refugees Welcome e Croce Rossa, per la Settimana del rifugiato che ogni anno vengono organizzate in occasione della Giornata mondiale del rifugiato che si celebra il 20 giugno. La Giornata Mondiale del Rifugiato è stata istituita dall’assemblea generale delle Nazioni Unite il 4 dicembre 2000 in vista del cinquantennale della convenzione di Ginevra relativa allo status di rifugiato (1951). Prima di allora era ricordata solo in alcuni Paesi africani. Nel 2001 l’Organizzazione per l’Unità Africana (Oua) accettò che la giornata mondiale coincidesse con quella africana, celebrata il 20 giugno.
«La Giornata Mondiale del Rifugiato – interviene l’assessore alle Politiche sociali, Marika Marcolini – è un’occasione per comunicare e diffondere il diritto di asilo, la condizione in Italia e le storie di richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale, nonché le esperienze territoriali di accoglienza. Con la celebrazione della Giornata Mondiale del Rifugiato si ha l’opportunità di realizzare iniziative di informazione e sensibilizzazione contestualizzando le attività che si svolgono in città in una dimensione nazionale e mondiale al tempo stesso attraverso una comunicazione che deve essere al di sopra delle parti». Ricco il programma di appuntamenti della Settimana del rifugiato che dal 20 giugno proseguirà fino al 29, un evento importante di incontro tra la cittadinanza e i rifugiati che accoglie che vuole essere un’occasione per ricordare la condizione di milioni di persone in tutti i continenti costrette a fuggire dai loro Paesi a causa di persecuzioni, violazione dei diritti umani, conflitti. Vuole centrare, inoltre, l’attenzione sul tema dell’accoglienza con lo scopo di facilitare l’inserimento socio-economico dei rifugiati e rinforzare le opportunità di integrazione delle persone.
L’iniziativa quindi è anche strumento per esprimere solidarietà e ribadire l’importanza dei diritti umani, nonché un’occasione di arricchimento e sviluppo per la comunità cittadina. Racconti d’accoglienza prevede quattro momenti diversi, ognuno curato da un’associazione differente. Si inizia dall’Acsim che proporrà la proiezione di “Voliamo”, il corto realizzato dagli studenti della prima media Enrico Fermi di Macerata, guidati dalla professoressa Miriana Mazzolini, con la collaborazione dell’Acsim, insieme alla film maker Silvia Luciani, premiato nell’ambito del concorso Short Film di Santa Marinella come miglior corto scolastico. Voliamo parla del diritto al movimento, uno dei 30 articoli dei diritti umani, riferito ai flussi migratori che arrivano nel nostro Paese, al perché queste persone emigrino, e arrivino qui dalle terre dove ci sono guerre e non ci sono possibilità di futuro. A seguire un’altra proiezione, quella del cortometraggio Non uccidere i miei sogni vincitore del bando Testimoni di diritti, promosso dal Senato della Repubblica per la regia di Silvia Luciani. Previsti interventi di Ines Corti, Norma Santori e Miriana Mazzolini.
Subito dopo sarà la volta della Croce Rossa con Un’Italia che aiuta, testimonianze di accoglienza CAS con gli interventi di Rosaria del Balzo Ruiti, Selvaggia Sperandini, Alice Magi e Adnan Khurshid. Dall’accoglienza all’integrazione; il racconto di un percorso possibile è il titolo invece dell’intervento di Andrea Pelatelli curato dall’associazione Refugees Welcome. Giovedì 21 giugno, alle ore 18, nel cortile di Palazzo Conventati previsto il convegno Il sistema di accoglienza Sprar con la presentazione del sistema di accoglienza nazionale a cura di Enrico Broglia del Servizio Centrale Sprar, quella del dossier statistico immigrazione 2017 Idos di Vittorio Lannutti del’Università Politecnica delle Marche referente Idos\Voci di Confine per le Marche e quella del progetto Sprar MaceratAccoglie a cura del Comune di Macerata e del Gus. Il 22 giugno, alle 18, a Palazzo Buonaccorsi Storie di ordinaria integrazione che prevede l’esposizione del progetto Mani che parlano, curato da Macerata Musei, Centro di Ascolto e di Prima Accoglienza Caritas e Liceo artistico “Cantalamessa” di Macerata con la mostra di otto sculture realizzate da giovani studenti e loro coetanei richiedenti asilo. A seguire la proiezione del cortometraggio Fuori Onda. Quando l’accoglienza è di casa del regista Piero Fontana e la presentazione del libro Non sapevo che il mare fosse salato alla presenza degli autori Nandino Capovilla e Betta Tusset. Alle 19.30 nel cortile del palazzo comunale evento conclusivo del laboratorio teatrale di Teatro Rebis realizzato con i beneficiari del progetto Sprar MaceratAccoglie. Venerdì per l’ultimo giorno di iniziative della Settimana del rifugiato. Dalle 18 alle 22, nel Parco di Fontescodella Aperitivo a colori con la proiezione del video dei volontari del servizio civile sulle esperienze di tirocinio svolte da minori stranieri non accompagnati in aziende e enti del territorio, Famiglie a colori con la presentazione dell’opera pittorica dell’artista Stefano Calisti ispirata al progetto e le testimonianze di una “famiglia a colori” e di un’azienda la quale ha accolto un minore straniero non accompagnato che ha svolto al suo interno un tirocinio formativo. A chiudere la giornata sarà l’Aperitivo multiculturale preparato dalle famiglie affidatarie con accompagnamento musicale interculturale.
In caso di pioggia tutti gli eventi si alla Galleria degli Antichi Forni in Piaggia della Torre 4.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Previste anche una diretta dai vari carceri su grandi schermi di Oseghale, Awelima e Desmond che ci parleranno dei problemi connessi alla loro accoglienza, problemi per i maceratesi beninteso, nonché dell’accoglienza e del loro inserimento nell’ambito lavorativo. Naturalmente loro sono stati più fortunati di tanti altri che non hanno un appartamento nei quartieri alti di Macerata e non dormono in alberghi di lusso dove il Gus si dissanguava pur di dare loro un vita dignitosa. Ci parleranno delle furiose guerre da dove sono scappati loro e il 4,5 % di tutti i rifugiati politici veri, di come la loro vita sia cambiata e nel caso di Oseghale di come una vita non ci sia più. Ci parleranno degli ostacoli che hanno incontrato per entrare nel mondo del lavoro, ognuno con le sue belle mansioni ottenute con tanto sacrificio, spirito di abnegazione, serietà e soprattutto onestà che veniva più pagata dai propri clienti che ripagata da chi ancora vede nel diverso un pericolo, non solo per il cittadino ma per l’intera società, persuasi in questo da fior di economisti, psicologhi, criminologi che ci danno una versione completamente errata ( per i buonisti ) di quello che sarà il futuro , anzi di quello che è già presente, passato e che sarà il futuro che ci aspetta. Naturalmente sono tutte storie inventate da fascisti razzisti e nazisti che vivono nelle grandi città dove vorrebbero farci credere che i rifugiati sono avvezzi a qualsiasi tipo di crimine, che rendono persino difficile il poter uscire dopo una certa ora e che non c’è giorno che passa che non porti la sua pena, quasi sempre raffigurata dall’integrato rifugiato che ringrazia a modo suo di aver sbafato per qualche anno con i soldi degli italiani, attraverso le tante associazione di pura umanità e solidarietà di cui qualcuna riportata nell’articolo. E’ previsto anche un qualcosa a Fontescodella che verrà purificata dalla presenza di eventuali border line extracomunitari che ancora non sono riusciti ad integrarsi e che soprattutto lasciano noi sgomenti quando ci chiediamo in che ramo vorrebbero farlo. Sembra che sia statisticamente provato, e qui parliamo di Macerata cosicché ognuno può informarsi, vedere con i propri occhi o per sentito dire, che una volta buttati fuori dalle umane associazioni che dopo aver succhiato per due tre anni il sangue degli italiani , quelli medio poveri che sono naturalmente quelli che pagano le tasse, per mantenere gli stessi che poi verranno malamente gettati in mezzo alla strada e dove potranno scegliere la branca delinquenziale dove si sentono più portati. Io che ho sempre rispettato anche il ladro che per abitudine o necessità riesce a rubare senza far piangere poveracci, anziani indifesi e spesso abbandonati, non riesco ad avere simpatia per chi ruba in maniera arrogante, pericolosa e senza scrupoli quale che sia il colore della pelle, la nazionalità, se sia un rifugiato farlocco o uno di quelli che comunque quando sbattono il muso con il futuro che le associazioni buone, umane senza scopo di lucro riservano loro. Non posso non ricordare l’immensa pena che provo nel vedere chi si spacca la schiena ogni giorno in campagna per tre euro non riuscendo a capire perché non preferiscano morire e che non so se saranno anche loro parte delle tante discussioni tra aperitivimultirazziali di carattere sociale in una società che non sta imbastardendo per i rifugiati ma da chi li accoglie, li sfrutta, li spreme e poi ce li regala sapendo quello che faranno, saranno costretti a fare o che come anche molti italiani possiedono già l’indole alla ferocia. Mi verrebbe da dire ” Maceratesi cornuti e mazziati ” ma poi magari si offende qualcuno che non avevo nessuna intenzione di offendere ma di fargli notare che chi è de coccio finché non casca non si rompe e che i muri cittadini sono fatti di gomma.
Ancora!!!! ma questo é masochismo!!!!!
Pazzesco! Continua propaganda di progetti falliti che bruciano soldi pubblici. È ormai chiaro che si tratta di puro business, che non sono rifugiati ma solo migranti economici. Una vergogna per la città devastata da queste politiche dell’accoglienza
Wow che “occasione di arricchimento e sviluppo per la comunità cittadina”.
Nei “racconti di accoglienza” facciamoci raccontare come si cucina un essere umano dagli esperti in materia….
Comune, ACSIM, GUS, Refugees Welcome, Caritas, ognuno racconti un ingrediente della ricetta.
Troppo macabra l’ironia rabbiosa dell’allusione? OK, allora facciamoci trasferire il know-how consolidato dello spaccio di droga ed “integriamoci” sul tema scrivendone un manuale di pronto uso.
Scandalosi.
Il diritto di asilo va a braccetto con il rispetto delle regole vigenti presso chi offre asilo, sennò scatta il diritto all’esilio.