Macerie di una casa
C’è amianto nelle macerie smaltite dopo il terremoto? Se lo chiede l’associazione di volontariato “La terra trema noi no”, che ha chiesto di conoscere i risultati dei rilievi effettuati dall’Arpam, chiedendo l’intervento del difensore civico regionale, perché nonostante la richiesta i dati non sono ancora stati resi noti. Spiega in una nota il direttivo dell’associazione: «L’associazione di volontariato “La terra trema noi no” di Muccia, ha richiesto l’intervento del difensore civico regionale, l’avvocato Andrea Nobili, per conoscere i risultati dei rilievi effettuati dall’Arpam al fine di verificare la presenza di fibre di amianto nell’aria presso i siti in cui vengono trasportate le macerie del sisma». Il direttivo ricostruisce la filiera delle macerie che sono depositate in diversi siti in provincia: «Come noto, la Regione Marche ha individuato, per la Provincia di Macerata, i siti di deposito del Cosmari, nel comune di Tolentino, e un altro sito nel comune di San Ginesio. Lì vengono trasportate tutte le macerie della Provincia, macerie che possono contenere anche materiali pericolosi, e in particolare anche l’amianto – scrivono -. Il 3 aprile scorso sono stati richiesti tutti i risultati dei rilievi effettuati per verificare la presenza di amianto dell’aria, dati che per legge l’Arpam aveva l’obbligo di fornire entro 30 giorni. I dati non sono stati forniti, e l’associazione si è rivota al difensore civico regionale che può intervenire sulla questione». La questione era già stata sollevata l’anno scorso e la Regione aveva escluso problemi, conclude il direttivo dell’associazione: «Se, come affermava lo scorso luglio in un comunicato l’assessore Schiapichetti, la Regione “sta smaltendo l’amianto seguendo le procedure operative e documentali previste dalle norme specifiche sulla gestione di tale materiale pericoloso” e non c’è “nessun allarme amianto per il trasporto delle macerie del sisma”, perché l’Arpam non fornisce i dati relativi all’eventuale presenza di fibre di amianto nell’aria?». Sinora in tutte le Marche sono state smaltite circa 300 tonnellate di macerie.
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