Da sinistra Massimo De Luca e Daniel Taddei
Visite mediche e dispositivi di sicurezza entro oggi, ricalcolo delle buste paga e versamenti alla Cassa edile entro il 24 aprile, conguagli entro il 27 aprile. Oppure, sarà di nuovo sciopero. La Cgil di Macerata, a firme del segretario Daniel Taddei e del segretario Fillea Massimo De Luca, fa il punto della trattativa in corso con la ditta Marsili srl, che lavora nel cantiere Cesare Battisti 1 delle soluzioni abitative d’emergenza, a Visso.
Lunedì scorso gli operai, una ventina, avevano scioperato per 4 ore lamentando mancati pagamenti e infortuni non dichiarati (leggi l’articolo). Adesso, «in base agli accordi stabiliti e certificati da comunicazione pec della ditta stessa – spiegano Taddei e De Luca -, entro e non oltre martedì 24 aprile dovranno essere consegnati il ricalcolo delle buste paga, dall’assunzione al 31 marzo 2018, nel rispetto del Ccnl Edile e relativo Contratto Integrativo Territoriale, le denunce mensili corrispondenti e relativi versamenti in Cassa edile di Macerata dei mesi di gennaio, febbraio e marzo 2018». Poi, entro il 27 aprile, «la ditta provvederà ad effettuare i relativi conguagli relativi ai trattamenti retributivi, nonché i contributi previdenziali e i premi assicurativi, a tal riguardo si terrà un apposito incontro giovedì 26 aprile tra tutte le parti». Infine, entro oggi, «al personale che sta lavorando dovranno essere distribuiti i dispositivi di protezione individuali ed effettuate le visite mediche di idoneità al lavoro. Della situazione e degli impegni da espletare è stata informata formalmente anche la ditta Montagna Costruzioni srl, aggiudicataria dell’appalto, che è in continuo contatto con la ditta Marsilii srl per la verifica degli adempimenti avvenuti o in corso di esecuzione. Il mancato rispetto, anche parziale, degli accordi comporterà la ripresa dello stato di agitazione già proclamato in data 14 aprile 2018».
Giungla sae, 4 ore di sciopero: «Vogliamo essere pagati, lavorato anche 10 ore e nel fango»
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i lavoratori hanno ragione, il lavoro si paga.
fra poco altro che diritti dei lavoratori si arriverà al punto che i lavoratori dovranno pagare per lavorare.Ad ogni appalto in ribasso si lima lo stipendio dei lavoratori
è il nuovo che avanza…
comunque per non sbagliare si puo sempre dare la colpa ai sindacati..
perche il concetto tutto italiano e’ che la colpa e’ di chi fa come c..zo gli pare ma di chi non controlla, o no?
se nessuno ha controllato – contrariamente a ciò che è previsto – significa compiacenza e come sempre a nessuno importa niente dei terremotati senza casa e di chi lavorava in prima linea cioè nei cantieri. la regione sta dando conferme sulla sua storica latitanza istituzionale quindi incompetenza.
esatto, il problema è la compiacenza tra chi affida gli appalti e gli affidatari che si sentono al sicuro da ogni controllo sugli eventuali soprusi commessi ai danni di chi si spezza la schiena per due spicci e che comunque non conosce molte alternative.Ma dire che la colpa è dei sindacati come qualcuno è solito fare non ha molto senso: i patronati sono costretti a prendere strade che a fatto compiuto si rivelano troppo lunghe e tortuose e non di rado inutili. I controlli devono essere portati avanti dalgli appositi ispettorati e ripetuti ciclicamente ma siccome il “magna magna” impera….