Il presidente della Regione, Luca Ceriscioli, al taglio del nastro delle 8 casette di Passo di Treia
Da sinistra Maurizio Mangialardi, Angelo Sciapichetti, Luca Ceriscioli e Franco Capponi
di Leonardo Giorgi
«Ad ogni taglio del nastro per le casette abbiamo avuto una bellissima giornata di sole. Forse qualcuno da lassù ci sta osservando, speriamo che questa macumba continui». Il presidente della Regione, Luca Ceriscioli, ha salutato così i cittadini di Passo di Treia arrivati in via Santa Caterina da Siena per la consegna delle chiavi di 8 sae destinate ad altrettante famiglie sfollate dal terremoto. Tanti sorrisi e occhi lucidi per un pomeriggio importante, in cui le decine di treiesi presenti hanno sottolineato con scroscianti applausi ogni chiave ufficialmente consegnata. «Siamo stati toccati dal sisma in maniera minore rispetto ad altri comuni – ha spiegato il sindaco Franco Capponi –, tuttavia abbiamo 704 persone in sistemazione autonoma e 28 in strutture ricettive. Come Comune ci siamo sostituiti ai privati, pagando i loro affitti. Da oggi la comunità di Treia non deve più pensare a se stessa, è ora di guardarsi intorno e vedere cosa possiamo fare per gli altri».
Consegna delle chiavi
Il saluto del sindaco
Con evidente gratitudine, Capponi ha ringraziato tutti, in particolare i corpi di Protezione civile di Treia e di Ravenna e dodici ragazzi richiedenti asilo che hanno aiutato alla messa a punto nelle ultime fasi di urbanizzazione dell’area. Spazi che, ha tenuto a sottolineare il sindaco, «abbiamo voluto abbellire e rendere il più possibile confortevoli. Per esempio, invece della terra abbiamo messo dell’erba davanti le porte delle case. A me non cambia niente, ma rientrare a casa con il fango non mi pareva bello». Una cura dei particolari e una comunità che hanno colpito anche il presidente Ceriscioli. «Anni fa, sotto Natale, giravo i comuni per vedere i vari presepi e c’era questo spirito di competizione tra i vari centri su chi sapeva fare di meglio. Ora giriamo per vedere le casette, e in questo senso Treia è un esempio. Ci sono tanti problemi, ma se si è pazienti e volenterosi si può andare avanti. Queste sono case di passaggio, ma di grande qualità». Emozione anche per l’assessore regionale Angelo Sciapichetti e per il presidente dell’Associazione nazionale comuni italiani delle Marche (Anci) e sindaco di Senigallia, Maurizio Mangialardi, che da sempre hanno supportato Capponi nelle problematiche di Treia. «Vengo da una realtà che non è stata interessata dal terremoto – ha commentato Mangialardi -, ma ho vissuto con trasporto la situazione. Fa davvero piacere vedere una comunità di 300 famiglie che ha trovato sistemazione. Conosco il sindaco e la sua precisione e affidabilità, insieme possiamo fare bene. Treia e il suo primo cittadino sono un esempio di persone che guardano un problema e trovano la soluzione».
Con il costo di una casetta si poteva pagare il CAS alla famiglia per 15/20 anni...al mio inquilino per 24 anni... fate voi i conti
Fossi nelle autorità eviterei inaugurazioni vetrine e festeggiamenti, siete un esempio da nn seguire nn avete e state gestendo la situazione in modo adeguato e competente, sembrate un gruppo improvvisato di artisti di strada
Tu no!!!
Ridicoli.
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esempio di cosa? Di come si sperperano i soldi pubblici ? Ma non vi vergognate a fare le inaugurazioni?
Da lassù, Giove imbestialito vi guarda, con in mano saette infuocate . Occhio ai fulmini a ciel sereno.