«Fascismo, segnali preoccupanti»
Esposto in Procura dell’Anpi

CIVITANOVA - Riunione ieri dell'associazione che evidenzia una serie di fatti accaduti in città negli ultimi mesi: dalla presentazione del libro su Donna Rachele al 'Boia chi molla' su facebook del vicesindaco passando per le scritte sui muri, lo sfregio alla targa in ricordo del Ghetto di Civitanova Alta, incontri nostalgici e convegni pseudo culturali

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La presidente Anpi di Civitanova Anita Pantanetti e Lorenzo Marconi presidente provinciale

 

Propaganda del fascismo, l’Anpi invia un esposto in Procura e chiede ai consiglieri comunali di promuovere una mozione per vietare la concessione di spazi pubblici ad associazioni razziste, xenofobe e di orientamento fascista. La presidente della sezione Anpi locale Annita Pantanetti si mobilita dopo la riunione di domenica nella sede dell’associazione partigiana. Al centro del dibattito con gli iscritti l’analisi della situazione locale (tra cui anche il “boia chi molla” scritto dal vicesindaco) e l’imminente ricorrenza della Giornata della Memoria. «Da tempo emergono anche nel nostro territorio segnali preoccupanti che si manifestano con scritte sui muri, sfregio alla targa in ricordo del Ghetto di Civitanova Alta, incontri nostalgici con fascisti che hanno militato nella Repubblica di Salò, convegni pseudo culturali, iniziative a cura di associazioni vicine all’estrema destra fascista che rievocano importanti personaggi che hanno avuto un ruolo nel regime fascista». Il riferimento è alla presentazione del libro dedicato a Rachele Mussolini e scritto da Edda Negri, nipote del Duce. «A fronte di questo fenomeno l’Anpi si è posta al centro di iniziative, fra queste iniziative c’è un esposto alla magistratura perché verifichi se durante la presentazione del libro su Rachele Mussolini negli interventi di alcuni intervenuti siano ravvisabili gli estremi di propaganda e apologia del fascismo. Siamo preoccupati e condanniamo le esternazioni pubbliche fatte da rappresentanti del governo cittadino, oltraggiose e inaccettabili, per ultimo il ‘Boia chi molla’ su Facebook del vice sindaco che segue le esternazioni infelici su Franca Rame e Don Gallo.  Queste espressioni non dovrebbero far parte del vocabolario di chi ricopre una carica pubblica, istituzionale di rappresentanza di tutti i cittadini».

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