Paolo Micozzi, già segretario del Pd di Macerata, è uno dei 12 consiglieri provinciali eletti insieme a Antonio Pettinari alla guida della nuova Provincia nel 2016. L’ente riveduto e corretto dalla legge Delrio, dopo il No al referendum costituzionale vive una stagione di incertezza come sottolinea lo stesso esponente Pd. «In merito alle vicende politico-amministrative riguardanti il nostro territorio sembrerebbe che l’ente Provincia sia scomparso. In realtà non è così. L’attuale normativa prevede che alle province siano rimaste competenze in materia di strade, scuole superiori, pari opportunità in ambito lavorativo, pianificazione territoriale, trasporto privato, statistica e assistenza tecnico amministrativa agli enti locali e, nella Regione Marche, anche in materia ambientale». Lo status di livello costituzionale è rimasto e serve un intervento di riallineamento, spiega il consigliere: «La Provincia è rimasta ben salda nella previsione dell’art. 114 della Costituzione. Ad oggi vige quindi un disallineamento tra la previsione Costituzionale e la c.d. Legge Delrio con forte penalizzazione dell’ente Provincia che con grandi difficoltà riesce a far fronte ai suoi importanti compiti. Ne consegue che una revisione dell’attuale normativa sia non più procrastinabile, certamente non è pensabile ripristinare la situazione precedente alla legge Delrio in quanto sarebbe un impensabile e nostalgico passo indietro, tuttavia nel dibattito politico amministrativo dovrebbe trovare spazio anche questo tema senza tralasciare che in una ottica di solidarietà istituzionale la proliferazione di consorzi, associazioni e altro su base provinciale bene si sarebbe potuta evitare se solo si fosse pensato di coinvolgere un ente che esiste e merita l’attenzione che il livello Costituzionale gli riconosce».
Consigliere Provinciale Avv.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Egregio Avvocato
Tralasciando il fatto che la legge delrio poneva, per la sua efficacia, la realizzazione di un evento futuro ed incerto, ossia la vincita del si al referendum costituzionale,per il quale lei ed il suo partito se non erro si era schierato, sono contenta di sentire che abbiate capito che le province non vanno abolite.
Il riallineamento ci sarà, infatti ce lo.ha gia chiesto l’ Europa, con una raccomandazione che le incollo qui in calce. Mi duole però far notare come prima le povere province erano state additate come il pericolo pubblico n.1 e ora , tardivamente, ci si accorge che non è così. Cosa è successo nel frattempo, oltre al naufragio di un referendum costituzionale decisamente irricevibile ed infatti bocciato? Cordialità.
http://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/altrenews/2017/10/18/consiglio-deuropa-a-italia-stop-ad-abolizione-province_1344bb8a-4551-4f42-bdcf-e1e01f22a15a.html