di Walter Cortella
Favorito da una benevola stagione, il 6° Festival Nazionale del teatro brillante La Torre che Ride di Porto Potenza Picena si è felicemente concluso in piazza Douhet, alla presenza di un folto pubblico. Nel corso de La Notte delle Torri, condotta all’insegna dell’umorismo dal simpatico e bravo attore-cabarettista Nino Taranto, brillante e sicuro intrattenitore, accompagnato alla tastiera dal maestro Andrea Cantoni, sono stati assegnati numerosi riconoscimenti ai partecipanti alla riuscita manifestazione potentina. La giuria tecnica ha assegnato il Premio dedicato a Nando Scarfiotti per il miglior spettacolo alla Compagnia Maskere di Opera che ha messo in scena la commedia Signorine in trans di Cinzia Berni, diretta da Nadia Bruno, applaudita nel ruolo della sorella Ada. Questa la motivazione stilata dalla giuria: “Un’interpretazione corale, divertente e profonda di un testo che affronta temi attuali e delicati con comicità surreale e ricca di poesia”.
Come spesso accade, però, il pubblico ha espresso, con un eloquente punteggio di 9,4 su 10, un giudizio diverso dando la sua preferenza a Questi figli amatissimi di Roberta Skerl, presentato dalla Compagnia La Cricca di Taranto, con la regia di Aldo L’Imperio. Si tratta di una commedia che, con grande humour, offre un’immagine realistica di una famiglia di oggi, alle prese con una figlia che non riesce a trovare la sua strada né in amore né negli studi e con un figlio in piena crisi coniugale. Alla base del successo dei tarantini c’è la prorompente vis comica dei due protagonisti principali, Anna Cofano (la madre) e Domenico Ferrulli (Giulio, il padre). Non a caso, entrambi hanno meritato il premio di migliori attori protagonisti per “…aver offerto, con recitazione matura e precisa, le molteplici sfaccettature di due personaggi con i quali un pubblico attento ha potuto agevolmente identificarsi”. Un riconoscimento davvero azzeccato.
Altri tre premi se li è assicurati la Compagnia Amici nostri di Castellana Grotte, che ha portato in scena la divertente commedia Ecco la sposa di Ray Cooney & John Chapman, diretta da Adriana Coletta, premiata per il migliore allestimento scenico “Per la cura e l’originalità degli arredi e la felice scelta dei costumi”. La stessa regista ha avuto il riconoscimento come migliore attrice non protagonista (Ursula), con la seguente motivazione: “La giovane attrice, nei panni della madre della sposa, ha dato vita con brio e duttilità a un personaggio elegante, credibile e determinante nello sviluppo della trama”. Il tris si completa con Gregorio Saracino, miglior attore non protagonista, che “…ha caratterizzato in modo brillante ed incisivo una figura eccentrica e dinamica (lo zio Andrea), mai ripetitiva nella pluralità dei registri adottati”. Il riconoscimento è stato condiviso ex-aequo con il bravo Leonardo Zarra, Livio il balbuziente in Tanto giallo per niente di Fabrizio Mazzalupi messo in scena dalla Compagnia Aquerò di Velletri poiché “…ha reso con vivacità, simpatia e intelligente ironia un personaggio non facile, senza mai rischiare la banalizzazione”.
Infine, l’ambito premio speciale alla regia, dedicato al regista-attore maceratese Andrea Caldarelli è stato assegnato a Francesco Facciolli della Compagnia Il circolo di Piazza Alta di Sarnano che ha presentato La ridicula historia de lo fanfarone bastonato. “Il regista e autore ha saputo creativamente tradurre l’ispirazione plautina negli stilemi della commedia dell’Arte, realizzando nel contempo, attraverso un sapiente lavoro di invenzione linguistica, un Medioevo fantastico e coinvolgente”. Non c’è che dire, un bel riconoscimento per questo poliedrico artista di casa nostra, assai stimato in ambito internazionale tanto da essere chiamato per la seconda volta a tenere un seminario sulla maschera neutra al prossimo prestigioso Festival mondiale del teatro amatoriale che si terrà a giorni nella magica Montecarlo. In apertura di serata, il giovane studente Simone Raponi ha ricevuto un premio per il miglior promo realizzato sul teatro Mugellini di Potenza Picena.
La 6ª edizione de «La Torre che Ride», apertasi con la commedia brillante Devo dirti una cosa di Valentina Capecci (leggi l’articolo), va in archivio ed è dunque possibile fare un bilancio della manifestazione. Grazie alla attenta organizzazione curata dalla omonima Associazione culturale con il prezioso apporto della Amministrazione Comunale, della Pro Loco e di quanti operano sul territorio e con il sostegno economico di alcuni sponsor, il festival è stato un successo sotto ogni profilo. A cominciare dai piacevoli ed apprezzati incontri con registi e attori presso un noto chalet della riviera per finire con il ricco rinfresco di commiato offerto all’Arena Florida ai partecipanti alla kermesse. Gli spettacoli proposti sono stati tutti di alta qualità artistica ed il pubblico, sempre numeroso, ha fatto sentire la sua calorosa presenza. Parole di soddisfazione sono state espresse dal palco di piazza Douhet dai rappresentanti delle compagnie, dai coniugi Stefano e Paola Cosimi, presidente e direttore artistico del Festival, e dagli assessori Paolo Scocco e Luisa Isidori. Tutto, dunque, lascia ben sperare per la prossima edizione potentina de «La Torre che Ride».
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