Sindacati attaccano il Santo Stefano,
“Se ritardi 5 minuti, ne contano 15”

POTENZA PICENA - Nel mirino di Fp Cgil Marche la circolare del gruppo potentino: "Occorre un passo indietro"

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Il Santo Stefano di Porto Potenza

 

“Se lavori al Santo Stefano e fai 5 minuti di ritardo te ne verranno accreditati 15. Se lavori 29 minuti di straordinario, la direzione risorse umane del gruppo ha deciso che non ti saranno autorizzati”. Così la Fp Cgil Marche in una nota punta il dito contro la circolare del gruppo potentino Santo Stefano datata 24 maggio, rivolta a tutti i lavoratori e alle direzioni regionali, che introduce a partire dal 1 luglio franchigie, arrotondamenti negativi e aumenti dei ritardi per i dipendenti.

Il sindacato ha chiesto in diverse occasioni un passo indietro per “disposizioni che appaiono fortemente illegittime e pregiudizievoli per i dipendenti e che non trovano alcun riscontro nel contratto nazionale e nelle normative vigenti in materia di orario di lavoro”, dice il segretario regionale Alberto Beltrani. E ora, dopo l’ennesima diffida “abbiamo contattato gli ispettorati territoriali del lavoro competenti per chiedere una verifica di legittimità delle disposizioni e chiedere l’annullamento immediato del provvedimento con il quale vengono introdotti i nuovi criteri di calcolo dell’orario straordinario”. La Fp Cgil sta valutando anche la possibilità delle vie legali per eventuale condotta antisindacale. Tra i problemi segnalati anche la mancata attivazione del servizio web che consente ai lavoratori di controllare le buste paga e le timbrature giornaliere effettuate. “Procedura indispensabile – spiega il sindacato – per poter verificare a posteriori il corretto computo dell’orario svolto e la correttezza delle buste paga elaborate”.

 



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