Ufficio ricostruzione a Caccamo:
“Uno spreco di 324mila euro”

SISMA - Il capogruppo di Forza Italia in Regione, Jessica Marcozzi, punta il dito contro la decisione della giunta Ceriscioli: "A Camerino c'erano disponibili locali pubblici, a Serrapetrona pagheremo l'affitto a un privato"

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Jessica Marcozzi

 

“Un territorio martoriato dal sisma, un territorio che aspetta dall’amministrazione regionale e dal governo centrale risposte da 11 mesi, risposte che non arrivano, delle casette nemmeno l’ombra. E oltre ai danni anche la beffa”. Sono le parole del capogruppo di Forza Italia in Regione Jessica Marcozzi, che mette nel mirino la decisione della giunta Ceriscioli di spostare l’Ufficio ricostruzione da Camerino a Caccamo di Serrapetrona. “Sì – aggiunge il consigliere – perché nel caos gestionale dell’emergenza sisma passata ormai alla fase ordinaria, la Regione è stata solo capace di decidere di spostare l’Ufficio per la Ricostruzione da una posizione baricentrica come quella di Camerino in locali, oltretutto privati e inagibili, a Caccamo di Serrapetrona, con un aggravio di costi sui cittadini pari a 324mila euro. E non hanno nemmeno previsto dei distaccamenti territoriali. Di elementi per porsi più di una domanda ce ne sono evidentemente molti. E per questo ho presentato un’interrogazione consiliare”. Secondo la Marcozzi questo trasferimento, che ha già ricevuto le critiche del sindaco di Camerino, Pasqui e del presidente dell’Unione Montana Gentilucci (leggi l’articolo), non ha alcun senso.  “E pensare – aggiunge – che Pasqui e Gentilucci avevano anche offerto dei locali pubblici (della stessa Unione Montana) per accogliere l’Ufficio per la Ricostruzione. Ma l’amministrazione regionale ha scartato la loro proposta perché, a suo avviso, troppo piccoli. E via con il decreto regionale che dà la stura al trasferimento a Caccamo di Serrapetrona in locali privati che hanno anche bisogno di essere sistemati poiché, stando a un’ordinanza sindacale, inagibili. Ora mi chiedo se le motivazioni addotte dall’assessore regionale alla Protezione civile nello spiegare la scelta dei locali in Caccamo di Serrapetrona siano sufficienti per giustificare una spesa di denaro pubblico pari a circa 324mila euro. Come si fa a ignorare una proposta con l’offerta di locali pubblici che sarebbero quindi rimasti a disposizione della collettività, a fronte di quelli privati con inevitabile e conseguente costo di locazione? Parliamo di un canone annuale (Iva e spese condominiali comprese) di ben 54mila euro. Il contratto di affitto parte dal primo settembre e sarà valido fino al 31 agosto 2023″. Da qui tutti gli interrogativi che la Marcozzi pone alla giunta. “Non era più opportuno mantenere la sede dell’Ufficio per la Ricostruzione a Camerino, Comune baricentrico rispetto alle zone terremotate del Maceratese? – chiede il consigliere – E, soprattutto, prima di prendere questa decisione, l’amministrazione ha ascoltato i sindaci dei territori colpiti dal sisma per arrivare alla decisione più virtuosa, responsabile e condivisa possibile? A me non risulta. La questione non può certo passare in cavalleria. Ci sono dei territori martoriati che attendono risposte, c’è l’esborso di denaro pubblico, c’è l’assoluta mancanza di concertazione, c’è una decisione che rischia di isolare ancora di più le zone terremotate”.



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