La riunione con l’onorevole Carrescia
Ancora nessun riscontro per i finanziamento del danno indiretto alle imprese nelle aree colpite dal sisma, restano in sospeso i contributi in conto capitale per le imprese che hanno investito nell’economia del cratere e stessa cosa per i finanziamenti agevolati a tasso zero fino a 600mila euro per sostenere la nascita di nuove realtà economiche e fino a 30mila euro per il riavvio delle attività. Questa la situazione delineata durante l’incontro a Macerata tra Confartigianato e l’onorevole Piergiorgio Carrescia, presente per raccogliere dubbi e proposte dal tessuto economico maceratese. In particolare Confartigianato, dopo mesi di confronto con le imprese associate, ha stilato una serie di richieste che Carrescia porterà a Roma. Prima di tutto “che venga fatta chiarezza sulla Zona franca urbana – dice Confartigianato in una nota – dato che i terremoti più importanti sono stati tre, i periodi di calcolo per quantificare il calo di fatturato non possono essere solo due”. Altre richieste: “sollecitare l’autorizzazione da parte dell’Unione europea per rendere operativa la norma relativa al credito d’imposta per investimenti in macchinari, impianti e attrezzature”, “che l’indennità una tantum di 5mila euro per chi ha dovuto sospendere l’attività possa essere assegnata anche a chi ha sospeso l’attività nel 2017 dopo la dichiarazione di inagibilità e per chi non ha potuto rispettare il termine della domanda che era il 14 aprile 2017” e che “le imprese delocalizzate che non hanno comunicato subito la variazione possano essere esenti da sanzioni”, di “poter erogare contributi alle imprese che gestiscono la comunicazione wireless che hanno subito notevoli danni alle attrezzature posizionate in siti danneggiati dal sisma” e infine di modificare alcuni parametri per le graduatorie delle imprese che vogliono occuparsi della ricostruzione privata.
Inoltre è fondamentale per Confartigianato “oltre all’attribuzione di maggiori responsabilità e poteri decisionali dei presidenti di Regione, accelerare i tempi d’attuazione delle norme previste dalla legge attraverso i relativi decreti che, ad oggi, tardano ad arrivare e che hanno un importante peso per il rilancio delle piccole e medie imprese”. Chiesto anche maggiore coinvolgimento delle associazioni di categoria nella definizione delle nuove ordinanze commissariali. “Condivido le preoccupazioni di Confartigianato circa la scarsa opportunità di collaborazione delle associazioni di categoria alle formulazione delle ordinanze – ha detto Carrescia – e ci impegneremo affinché il loro contributo possa essere più significativo. Va proprio in questa direzione la mia proposta di istituire una sorta di Patto sociale per la ricostruzione (leggi l’articolo) che coinvolga governo e comunità, dai Comuni alle Università, dalle Associazioni imprenditoriali ai sindacati, agli ordini professionali e il volontariato”.
Patto sociale per la ricostruzione, la proposta di Carrescia: “La Regione sia perno”
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