L’onorevole Piergiorgio Carrescia
Un Patto sociale per la ricostruzione post-sisma. Questa la proposta dell’onorevole Piergiorgio Carrescia, in prima linea per affiancare governo e comunità colpite dal terremoto nel difficile iter legislativo avviato dalle scosse del 24 agosto e che ora lancia il suo appello a tutte le parti coinvolte. “La Regione deve essere il perno del patto – dice Carrescia in una nota – da elaborare insieme a Province, Comuni, Camera di commercio, università, Istao, associazioni imprenditoriali, sindacati, ordini professionali, associazioni dei consumatori, mondo della cooperazione, del volontariato e bancario”. L’obiettivo, spiega Carrescia è “ricostruire non solo gli edifici ma anche il tessuto sociale, attivare logiche intercomunali” in modo da “definire una strategia vincente che sappia utilizzare al meglio gli strumenti a disposizione”. In primis “la gestione in forma associata di funzioni fondamentali e servizi nelle aree del sisma, i contratti di sviluppo, la zona franca urbana”. La sfida lanciata da Carrescia è quella di “ricostruire meglio, in sicurezza, mantenere integra la relazione con l’ambiente, ricostruire in funzione dei servizi da dare ai cittadini, in un’ottica comprensoriale, di valorizzazione delle piccole comunità e delle loro specificità”. Così da avere non “un presepe bello da vedere ma disabitato ma una comunità vitale e moderna, attrattiva anche per i giovani”.
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Un bel discorsetto da campagna elettorale, sfruttando i disagi dei terremotati.Io credo che se l’onorevole Carrescia si dedicasse a far togliere le leggi incostituzionali che seminano discriminazione sociale e succhiano risorse per mantenere la corruzione, l’evasione fiscale e il carrozzone pubblico parassitario, non solo gli porterebbero voti, ma anche la ricostruzione del terremoto ne sarebbe molto avvantagiata.