E’ allarme per le iscrizioni a scuola, per il prossimo anno scolastico, nei centri più colpiti dal terremoto. Secondo i primi dati, ancora non ufficiali, all’istituto comprensivo Paoletti di Pieve Torina, che comprende le scuole di Visso, Muccia e Valfornace, al momento sarebbero iscritti all’anno scolastico 2017-2018, 120 alunni in meno dell’anno scorso. In totale erano circa 390 i bambini che frequentavano le scuole, dall’infanzia, passando per elementari e medie, in questi quattro comuni. Se questi dati saranno confermati a settembre, sarà un segno inequivocabile del forte spopolamento delle zone dell’entroterra devastate dal terremoto. Tengono gli iscritti dell’istituto comprensivo Betti, che oltre a Camerino comprende le scuole di Fiastra e Serravalle di Chienti, sempre asilo, elementari e medie. In questo caso, su un totale di oltre settecento alunni, soltanto il dieci per cento si sarebbero iscritti altrove. Complice il forte livello di danneggiamento del patrimonio edilizio, la mancata consegna delle casette, l’incertezza per il futuro, probabilmente diversi genitori hanno deciso di iscrivere altrove i loro figli, in attesa di avere notizie, ma se per settembre la situazione sarà più definita, potrebbero anche ripensarci. “Mi sono arrivate queste voci preoccupate, 120 iscritti in meno al comprensivo di Pieve Torina, se questi numeri fossero veritieri, significa che in tante famiglie o hanno perso la speranza di tornare o non hanno il progetto di voler tornare… Bruttissimo segnale”, commenta il professor Simone Gatto, guida di escursioni in montagna e proprietario di una seconda casa ad Ussita, che ha organizzato diverse escursioni ed iniziative, per riportare gente sui Sibillini.
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ovvio li hanno deportati, una vergogna.
E ci si meraviglia?? E’ la naturale conseguenza della deportazione….
Scusate tanto, ma con le notizie che date e le foto che pubblicate come potrebbe essere diverso. Chi dice che è conseguenza della deportazione evidentemente non si è accorta che ci sono stati nel frattempo tre eventi sismici distruttivi, con 300.000 edifici interessati, oltre ad una nevicata che non si ricordava da decenni.
Come cavolo si faceva a far rimanere tutti in un territorio completamente devastato?
Nessuno sa se questi paesi esisteranno ancora, a settembre. E come fanno i genitori ad iscriverli ad una scuola, se non sanno dove potrano alloggiare loro e i loro figli? E nessuno dei politici da cui dipende la ripartenza, a livello nazionale e regionale, ha il buon gusto di chiedere scusa.
Ma non era quello che si voleva dall’alto? Spopolare la montagna che costa troppo…
Per Sbarbati, come si è fatto per tutti gli altri terremoti e cioè dare e creare strutture provvisorie. Zamberletti ha illustrato molto bene come.Inoltre Regione e stato centrale hanno le loro colpe, ma i sindaci “dormienti”, in primis quello di Muccia, che sembra sparita dalla carta geografica,come si sono impegnati? con il doppio dello stipendio e favorendo il proprio orticello, a volte, anche al limite della legalità.
Devono far rientrare gli sfollati perché altrimenti rischiamo di perdere popolazione che deciderà di non rientrare nei loro paesi.
È una vergogna. Veramente la gestione di questo sisma è stata una enorme e abominevole vergogna….a partire dalla regione fino a livello nazionale…..da impiccarli subito.
per fortuna che arriva Renzi in giallo!!!