La manifestazione per l’ospedale
In marcia per difendere l’ospedale di Recanati. Domani si svolgerà la manifestazione di protesta contro la riforma sulla sanità che priva Recanati di un punto di emergenza e trasforma la struttura in ospedale di comunità, o meglio in una semplice casa di riposo. “Una manifestazione, che malgrado il tentativo di alcuni di etichettarla come politicizzata nasce dalla gente comune, da chi ha a cuore i propri diritti, a cominciare da quello della tutela alla salute – spiega il comitato per la difesa dell’ospedale Santa Lucia -. Le adesioni si moltiplicano di ora in ora e dimostrano come ci sia un interesse generale e trasversale al mantenimento dei servizi sanitari fondamentali”. L’ultima in ordine di tempo è quella del sindaco di Montelupone, Rolando Pecora, che ha definito vitale, oltre che logico, il mantenimento del pronto soccorso a Recanati nell’attuale emergenza post terremoto. “Ritengo che la chiusura del punto di primo intervento del Santa Lucia sia da evitare”, ha sottolineato il primo cittadino. Insieme a lui hanno aderito i sindaci di Potenza Picena, Montefano, Cingoli, Porto Recanati, Castelfidardo, i consiglieri regionali Sandro Bisonni, Sandro Zaffiri, Elena Leonardi, Gianni Maggi. In prima fila tutti i volontari dell’associazione Avulss di Recanati, la cooperativa Terra e vita, le ditte argentiere Valenti e Ottaviani, la Confartigianato di Recanati e una delegazione guidata da Mustafà Diop dell’Hotel House, il conte Vanni Leopardi, lo Spi-Cgil di Recanati e la Fp- Cgil di Macerata. Hanno inoltre aderito i comitati pro ospedale di San Severino e, cosa significativa, di Civitanova.
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Io credo che: invece di manifestare contro lo smantellamento di qualsiasi ospedale, sarebbe ora con molto ritardo, manifestare per smantellare le regioni, province, aree vaste e città metropolitane. Sono tutti doppioni amministrativi che tolgono potere ai sindaci, che sono gli unici ad essere chiamati a confrontarsi con i cittadini per i loro diritti.