Stefano Merzi e Michele Tiozzo della Atlantico srl, il sindaco Romano Carancini, l’assessore Narciso Ricotta e il presidente di IGuzzini Adolfo Guzzini presentano la nuova illuminazione pubblica di Macerata
di Claudio Ricci
Saranno 7.800 le lampade a led che illumineranno Macerata entro il 2017. Parola dell’assessore ai Lavori Pubblici Narciso Ricotta che oggi con il sindaco Romano Carancini e i rappresentanti della Atlantico srl ha presentato il nuovo piano di illuminazione pubblica della città. Una riqualificazione già partita dalle periferie, in particolare da Piediripa e in via Mattei nel tratto interessato dai lavori che si sposterà verso il centro, dove alla sostituzione dei corpi illuminanti si aggiungerà la valorizzazione della luce architetturale. “Al momento l’1% dell’impianto è a led. Sarà il 100% entro la fine dell’anno – ha annunciato Ricotta – Sono 120 chilometri di strade con 7.800 lampade oggi a tecnologia datata (sodio o vapori di mercurio). Attualmente spendiamo 946mila euro per la manutenzione e la fornitura dell’energia elettrica, la sostituzione prevede un investimento da 2,8 milioni di euro anticipati da un rti (raggruppamento temporaneo di imprese) di cui fa parte Atlantico srl, aggiudicataria del progetto per cui il Comune ha aderito alla Convenzione Consip”.
L’investimento dell’amministrazione sarà di 925mila euro all’anno per 9 anni per la sostituzione, la fornitura e la manutenzione per un importo totale di 8,3 milioni. “La diminuzione dei consumi del 60% – spiega Ricotta – per i primi 9 anni andrà a vantaggio della ditta e per i restanti 10 ci consentirà un risparmio di 470mila euro. E’ un’operazione virtuosa che guarda al futuro con minori consumi, più efficienza energetica e meno inquinamento luminoso”. “I nuovi corpi illuminanti saranno a tecnologia cut-off che limita l’emissione di luce verso l’alto sulle abitazioni e sul verde, concentrandola verso terra – spiega Stefano Merzi di Atlantico- La luce sarà neutra e non gialla. Oltre ai lampioni si sostituiranno anche i semafori”. La tecnologia è quella del “fuoriclasse che gioca in casa” ( per usare le parole del sindaco Carancini), Adolfo Guzzini. “Per sviluppare bene un progetto bisogna fare un piano luce – ha detto Guzzini – Occorre capire quanto sia importante illuminare bene le periferie e i centri perché diventa un evento di immediata percezione di qualità della vita e di attrazione. Aspettiamo il taglio del nastro per la Macerata Ville Lumiere”.
“Sarà una città diversa. Con una comunità che vivrà la luce con un rapporto non estraneo. Sarà il progetto che aprirà il futuro. Perché noi non ci fermiamo qui”, puntualizza il sindaco rispetto al bando Iti e al progetto del premio Oscar Dante Ferretti per il momento accantonati. “Immaginiamo che la città ad un tempo breve potrà fare un ulteriore salto di qualità – annuncia – Non solo avrà la luce funzionale ma abbiamo l’ambizione di fare un ulteriore salto attraverso l’identificazione della qualità della luce con la città. E’ un lavoro che stiamo portando avanti e che cominceremo a vedere entro le fine dell’anno”. Un ulteriore step che si collega al grande progetto per il centro storico che l’amministrazione vuole portare avanti attraverso un concorso di idee (come anticipato a Cronache Maceratesi). “Accanto al piano della luce presenteremo il concorso di idee per l’arredo urbano del centro, di cui fanno parte anche corso Cairoli e corso Cavour. Dentro questo percorso, piazza della Libertà avrà la priorità”. Prudenza sugli elementi che caratterizzeranno il nuovo cuore cittadino. Una nuova pavimentazione, elementi di arredo sono le certezze su cui si innesta la discussione sul ripristino della fontana che, dice il primo cittadino “è al momento un bell’esercizio di comunità”.
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Apparentemente bella iniziativa per la città, anche se non è chiaro, o per colpa di chi ha scritto l’articolo o per gli illustratori del progetto o per entrambi(?), di quali numeri si stia effettivamente parlando. Il Comune effettivamente quanto spenderà e forse risparmierà? Sembra che gli impianti di illuminazione dovrebbero durare solo 20 anni?
Forse questa volta Banca Marche incasserà qualche cosa dai fuori classe…
https://www.cronachemaceratesi.it/2017/04/18/ceccotti-in-cella-lamministratore-della-4srl-i-17-milioni-che-xxi-secolo-e-terzo-millennio-devono-a-banca-marche/949149/
Ma per chi la illuminate ? Non si può entrare ! 3 euro per passare , anche per chi deve scaricare merce , altri 3 per ripassare se non ha finito , multe per chi sgarra , dopo tre sgarri non rientri più nella TUA città , invece di spendere soldi inutili perché non facilitate l’accesso agli anziani , navette gratuite , parcheggi comodi e meno costosi , vita più civile ! Spendete i soldi per far ritornare la gente nella propria città e per far entrare gratuitamente CHI LAVORA . Non per la vostra vanità !
Che ci fanno pagare con pedaggi e parcheggi sempre più costosi e sempre più numerosi.. ma che Ville Lumiere…
L’iniziativa è positiva.Sarebbe interessante potere “vedere” la qualità dell’effetto luce. La luce è fondamentale. A tale proposito, riflettendo sull’intervento di Manuela Grelloni, frontale ma vero, penso due cose.
1- non è possibile ricalibrare l’accesso al centro storico con strumenti di migliore “abbordabilità” ? ( economica e strutturale, bus navetta etc)
2- Ancora sulla luce: relativamente alle “luci del Centro”, considerando che la luce è, indubbiamente, un “fatto estetico”, non sarebbe possibile, come riferito in un articolo precedente dall’Amministrazione, revisionare integralmente la “qualità” del Centro, rivedendo piani di colore, insegne ( spesso distoniche), insomma facendo del Centro, con una sua rinnovata “bellezza” un Magnete. Ovvero un polo di attrazione implicito. Ma su questo, debbo dire, l’Architetto Silvano Jommi ha scritto a lungo e approfonditamente.
Una scelta avanzata di illuminazione con un risparmio energetico, con una maggior durata delle lampade led e minor manutenzione. Una scelta di investimento che si ripaga da solo, anzi dovrebbe portare ad un’ulteriore economia nel tempo. L’unica perplessità sta nel tipo di luce che dalle immagini dei rendering sembra fredda. Penso che sopratutto nel Centro Storico sia migliore quella calda.
1065 euro per ogni lampada? Immensa genialità senza nessun Aladino…
E io pago…….
Che belle cose. così se si incassano soldi (pubblici?) si potranno pagare un po di quei debiti che languono in banca marche https://www.cronachemaceratesi.it/2017/04/18/ceccotti-in-cella-lamministratore-della-4srl-i-17-milioni-che-xxi-secolo-e-terzo-millennio-devono-a-banca-marche/949149/
Come a Delfi attraverso la pizia così a Macerata
attraverso il sindaco parla Apollo.
Se con la nuova illuminazione si percepirà meglio la qualità della vita forse in periferia è meglio lasciarla cosi com’è anzi converrebbe togliere qualche lampione.
Per Massimo Giorgi
Io starei attento alla similitudine effettuata, in quanto una delle Pizie dell’oracolo di Delfi, nell’epoca delle guerre con i persiani, si vendette e tirò fuori una profezia taroccata.
Deve essere uno dei fattori scatenanti, quello che nei telefilm “Criminal Mind” viene chiamato ‘fattore di stress’
.
Solo così si comprende perchè in Italia, una persona apparentmente normale, una volta che si aggancia ad una carica pubblica non ne fa più una giusta.
Non sono tante le strisce blu, quelle bianche, quelle arcobaleno…
Alla fine la cosa chepiù conta è sapere se, tra acquisto Park Si, Orologio di plastica, PISCINE DI FONTESCODELLA ed altre amenità varie, di questa amministrazione:
.
– le tesse locali sono aumentate o diminuite
– se gli edifici scolastici hanno i documenti di vulnerabilità sismica
– quanti altri mutui sono finiti sulle spalle dei cittadini
No, Bommarito, la Piziacoppa non si venderebbe mai, la comunità si eserciti con fiducia, step dopo step, certa che la volontà di Apollo è che tra Macerata e la luce si celebri il matrimonio del secolo.
Tutte le rivoluzioni cominciano per strada e finiscono a tavola. (Leo Longanesi)
La luce architetturale mi mancava; ero rimasto alla più chic “luce architettante”.