di Laura Boccanera
(foto Federico De Marco)
Ci sarà anche il generale Tullio Del Sette, comandante generale dell’Arma dei carabinieri alla cerimonia per i 40 anni dalla morte del maresciallo Sergio Piermanni. Il 18 maggio del 1977 il militare cadde freddato a soli 37 anni in un conflitto a fuoco da una banda di malviventi. A distanza di 40 anni Civitanova ricorda quel sacrificio e quella dedizione alla divisa e al bene della collettività con una cerimonia solenne, con la fanfara dei carabinieri, un concerto e l’inaugurazione di un busto a memoria di Piermanni all’inizio dell’omonimo lungomare sud. Questa mattina Roberto Ciccola presidente dell’associazione nazionale carabinieri in congedo assieme al sindaco Tommaso Corvatta, al vice Giulio Silenzi e al presidente del consiglio comunale Daniele Maria Angelini, ha presentato il programma per il quarantennale. Previsto anche il raduno interregionale delle sezioni di Marche, Umbria, Abruzzo, Lazio ed Emilia Romagna.
Presente anche la vedova di Piermanni, Giovanna, il Maggiore Enzo Marinelli comandante della compagnia di Civitanova, il generale Tito Baldo Honorati e l’artista che ha realizzato il bozzetto per il bronzo di Piermanni Nazzareno Rocchetti. «Quella di Piermanni è una vicenda che 40 anni fa ha insanguinato il cuore di tutti i civitanovesi – ha riferito il sindaco Corvatta – con questo monumento vogliamo ribadire che quel sacrificio fu operato per tutti noi. Piermanni è un patrimonio di tutta Civitanova e col monumento sigilliamo per sempre la figura del maresciallo alla nostra città». «Ho potuto leggere dalle cronache dell’epoca quanto la città fu colpita e quanto affetto provasse verso il maresciallo Piermanni – ha ricordato il Maggiore Marinelli – ricordarlo significa salvare dall’oblio il suo ricordo e la sua opera». La cerimonia per il quarantennale inizierà alle 17 del 18 maggio con il raduno delle sezioni per il corteo sul lungomare sud fino ad arrivare al basamento dell’opera dove verrà svelato il busto di Piermanni realizzato da Rocchetti. Si tratta di un’opera in bronzo alta 90 centimetri per un’altezza complessiva di 2 metri con il basamento in pietra locale. Dopo l’inaugurazione del busto seguirà la cerimonia militare vera e propria alla presenza del generale dell’Arma Tullio Del Sette. Il corteo si sposterà poi alle 18 nello spazio recuperato dell’ex fiera per la celebrazione della messa. Alle 21.00 la Fanfara dei carabinieri partirà dal piazzale della stazione e lungo corso Umberto I raggiungerà il teatro Rossini dove è previsto il concerto della Fanfara diretto dal maestro Danilo Di Silvestro a cui sarà data da Civitanova la cittadinanza onoraria. Sull’importanza di attualizzare il sacrificio di Piermanni è intervenuto il vicesindaco Silenzi: «il ricordo di Piermanni deve far riflettere sul rispetto delle leggi, sulla sicurezza e sulla convivenza pacifica della comunità».
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Onore al Maresciallo Piermanni che ha sacrificato la propria vita pur di mantenere il giuramento fatto cioè di essere fedele allo stato e all’arma dei carabinieri immolandosi pur di arrestare incalliti delinquenti Onore a tutti i caduti quindi anche per i due carabinieri che morirono mentre facevano il loro dovere a Camerino Corinto e Chiarelli , meno onore al Comandante Generale Del Sette, che a seguito di una insinuazione di favoreggiamento nella vicenda CONSIP ancora sta ad occupare la agevole poltrona per il lauto compenso di 462,642,56 euro l’anno , nonostante abbia raggiunto i limiti di età per poter continuare nel ricoprire l’incarico e che quell’incarico dovrebbe ricoprire solo chi ha una condotta immacolata senza ombra di dubbi o macchie , certo ogni cittadino è innocente fino a chè tutti i gradi di giudizio non abbiano dato esito , ma un generale dei carabinieri no, avrebbe dovuto dimettersi vista l’età ma anche vista la pesante accusa, solo dimettendosi e attendere il giudizio avrebbe reso onore a tutti i carabinieri eroi.
Sicuramente il Maresciallo Piermanni se non fosse stato trucidato da assassini , avrebbe continuato ad obbedir tacendo ma in cuor suo non avrebbe avuto certamente simpatia per il comandante generale che ha dato scandalo nella benemerita macchiando l’immagine reale che è quella che da sempre distingue l’arma dei carabinieri l’ONESTA’.