Ricostruzione pesante, l’onorevole Piergiorgio Carrescia: «La bozza pare peggiorativa rispetto all’analogo provvedimento per il terremoto del 2012 dell’Emilia Romagna. Con i colleghi Morani, Lodolini, Manzi e Morgoni ci siamo già attivati con una lettera al commissario Errani ed a Ceriscioli per evitare provvedimenti che penalizzerebbero un territorio ed un’economia già fortemente provata e tanti cittadini che hanno diritto al risarcimento sulla base di criteri equi». Della bozza si parlerà domani in un incontro tra i sindaci, Regione, e uffici per la ricostruzione (leggi l’articolo). Carrescia aveva espresso preoccupazione già il 27 febbraio scorso nell’audizione del commissario Errani alla Commissione Ambiente della Camera e aveva chiesto chiarimenti. Sia sui diversi parametri utilizzati nell’ordinanza per gli immobili per attività produttive, sia invitando ad evitare provvedimenti penalizzanti e «tornare invece a quelli efficaci ed equi del terremoto Marche-Umbria del 1997». Errani aveva smentito l’interpretazione dell’onorevole Carrescia che però ora continua, dati alla mano, insieme ad altri parlamentari del Partito Democratico ad essere della stessa opinione e a sollecitare una diversa soluzione. «Alle diverse classificazioni di agibilità corrispondono livelli di gravità del danno diversificati: è corretta ed equa una graduazione degli interventi di riparazione e recupero, ma non si possono usare pesi e misure diverse per calamità identiche accadute appena pochi anni fa in regioni limitrofe – dice Carrescia -. Tra gli edifici classificati con esito “E” ci sono situazioni di danneggiamento e di vulnerabilità sismica molteplici. Compete al commissario stabilire sia le soglie minime e massime del danno sia i differenti valori della vulnerabilità per classificare gli edifici severamente danneggiati dal sisma. Da tutto ciò deriva l’attribuzione a ciascun immobile di un livello di risarcimento in proporzione allo stato del danno e alla vulnerabilità prevedendo differenti “livelli operativi” che classificano la ricostruzione cosiddetta “pesante”». Secondo Carrescia, in base alla visione della bozza dell’ordinanza per i comuni colpiti dai terremoti cominciati il 24 agosto del 2016 «Confrontando sia il parametro dello “stato di danno”, sia il “costo parametrico” della bozza con quelli del terremoto dell’Emilia del 2012 si evidenzia una rilevante differenza che in taluni casi, pur tenendo conto della diminuzione dei valori del mercato immobiliare, oscilla fra il 30 ed il 60% a svantaggio dei territori delle Marche e delle altre tre regioni interessate».
Sisma, ricostruzione pesante Arriva la bozza dell’ordinanza ma i risarcimenti non convincono
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Se fosse confermata la notizia ci sarà la rivoluzione…che vergogna…infatti sono eventi da equiparare….
Che te pareva ! A questi i soldi piace tanto a loro con i poveri cristi poco o niente alle ladre delle banche tutto e di più VERGOGNATEVI ! !!!