Cesare Spuri. direttore dell’ufficio per la ricostruzione delle Marche, e il sindaco di San Severino, Rosa Piermattei
di Monia Orazi
“Sono state presentate 1.200 perizie giurate riguardanti schede Aedes con esito B, l’unica tipologia per ora ammissibile – in attesa delle norme sui danni gravi e gravissimi che arriveranno entro qualche settimana –, ma sono giunti all’ufficio speciale per la ricostruzione soltanto nove progetti riguardanti l’edilizia abitativa e cinque per le attività commerciali. Il termine per la presentazione scade il 31 luglio, invito i tecnici a fare, invito a vincere l’iniziale titubanza e buttarsi. Non essendoci molte pratiche per noi è un buon test, un buon banco di prova. Se ci sono dubbi vanno espressi agli uffici e discussi insieme”. Con queste parole Cesare Spuri, responsabile dell’ufficio speciale per la ricostruzione delle Marche, ha descritto la situazione attuale della ricostruzione leggera per le schede Aedes con esito B, i cosiddetti danni lievi, di fronte alla platea che ha gremito questa mattina il cinema Italia di San Severino. Spuri ha invitato coloro che sono già in possesso della scheda Aedes a presentare i progetti e coloro che hanno avuto la scheda Fast con esito inutilizzabile o non agibile ad attivarsi subito con i tecnici per fare la perizia giurata. A fare da padrona di casa, è stata il sindaco Rosa Piermattei che ha annunciato la fine dei sopralluoghi Fast in città, prima tra i Comuni del cratere, così come per prima San Severino ha avviato le demolizioni all’Uvaiolo e nelle altre zone rosse. Mario Borri, sfollato del rione Uvaiolo ha annunciato la costituzione di un comitato, per approfondire il tema della ricostruzione dell’abitato della zona ed ha invitato tutti coloro che ne hanno la volontà, ad aderire. “Per San Severino abbiamo ordinato in tutto 98 casette – ha detto il primo cittadino -. E’ stato detto che saranno consegnate a settembre e la popolazione è in allarme, certamente tra le 700 ordinate dalla Regione Marche ci saranno anche le nostre. Abbiamo terminato i sopralluoghi, abbiamo lavorato giorno e notte per evadere le oltre seimila richieste. Adesso ci preoccupa il risultato delle 1.457 schede Fast che danno gli edifici non utilizzabili. Non sappiamo cosa dovranno fare i cittadini e se dovremo richiedere altre casette. Lancio un appello ai tecnici affinché facciano velocemente le perizie. Abbiamo individuato tre aree per le Sae, abbiamo già parlato con i proprietari, speriamo di iniziare presto i lavori”.
Spuri ha invitato ad andare avanti con le perizie giurate per accertare il danno su edifici già in possesso della scheda Fast: “In questa fase le perizie sono urgentissime, invito coloro che hanno ricevuto la squadra dei tecnici Fast con esito di inutilizzabilità a sbrigarsi, siamo tutti sulla stessa barca, adesso è il momento dei proprietari – ha detto Spuri –. Sulle casette non possiamo fare ordinativi a vuoto per una spesa di diversi milioni di euro, è danno erariale. Oltre alle Sae, l’altra opzione è di acquistare appartamenti, è già pronta la bozza, a breve uscirà il bando regionale. Le casette sono il male da evitare, consumano il suolo, comportano opere di lottizzazione vera e propria, finito l’uso vanno smaltite. Se consideriamo il costo medio al metro quadrato di una casetta di media entità, è facile paragonare i costi degli appartamenti invenduti, che ci portiamo dietro da dieci anni per la crisi dell’edilizia. Dopo l’occupazione dei terremotati, questi appartamenti potranno essere destinati ad altri usi. Se si ha un posto dove andare con il contributo di autonoma sistemazione, è meglio per tutti. Se potremo offrire gli appartamenti acquistati con il bando, li daremo a tutti, tra gli appartamenti e le casette scegliete questi, la Protezione civile acquisterà immobili sicuri, le casette sono l’ultima spiaggia”.
Rispondendo alle domande dei presenti, Spuri ha spiegato che per le opere di urbanizzazione per le Sae (casette in legno) il termine previsto è di massimo venti giorni, si prevede un appalto senza interruzione e più turni di lavoro. All’ufficio speciale della ricostruzione sono arrivati una trentina di tecnici provenienti da Invitalia e Fintecna. “Abbiamo già ordinato settecento casette, la macchina continua a camminare anche se in modo sotterraneo – ha detto Spuri – è stata fatta la scelta di trasformare le schede emesse dall’ufficio comunale in Fast, perché deve essere un dipendente pubblico a certificare la situazione. Se mancano le squadre Fast, i geometri comunali possono accreditarsi in Regione ed i sopralluoghi speditivi con le relative ordinanze, possono trasformarsi in schede Fast. Poi queste devono diventare Aedes, che sono prodotte dalla perizia giurata dei tecnici. Chi ha la Fast con esito non utilizzabile, se ha un danno lieve deve poter presentare il progetto, fare i lavori e rientrare in pochi mesi. Le perizie giurate sono poi trasmesse all’ufficio per la ricostruzione e controllate”. Spuri ha precisato che per la ricostruzione leggera il termine dei lavori è di sei mesi e si possono eseguire opere di miglioramento sismico, purché non vengano allungati i tempi di lavoro. L’ingegnere ha annunciato che stanno per partire gli incarichi per attuare la microzonazione sismica. Infine ha detto che “Lunedì discuteremo dell’ordinanza relativa ai danni gravi, quando saranno emanate le norme, i professionisti potranno partire, questo non è condizionato da disponibilità economiche, perché il finanziamento è tramite il credito di imposta, con lo Stato che diviene debitore delle banche. Per le macerie si stanno attrezzando delle aree, in futuro la rimozione sarà a carico del privato con apposito rimborso”. Per chi ha avuto le schede prima del 30 ottobre, si può chiedere l’aggravamento del danno, presentando domanda in Comune, con perizia asseverata dal proprio tecnico, poi tutto sarà trasmesso all’ufficio ricostruzione per il controllo e la validazione.
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Non casette ma un grande casino.
Ancora….
Come volevasi dimostrare
Si tanto non pagano……
La autonoma sistemazione allontana le persone dai propri paesi !
Questa cosa puzza molto….manovra verso i costruttori in crisi mi pare….in zona altamente sismica come la nostra, avere dei villaggi già attrezzati per emergenza non costituisce una spesa passiva ma un buon investimento
Intanto ogni comune deve avere un appezzamento di terreno urbanizzato per eventuali calamita’. Ma a questo non ci si applica, piu’ comodo mandare la gente presso strutture lungo la costa. Una famiglia di 3 persone per 30 giorni allo stato costa 3.600 euro per 3 mesi 10.800 euro. Perche’ non dare moduli abitativi muniti di cucina per cui il nucleo familiare poteva essere autosufficiente? Secondo me costava un terzo delle casette e si poteva accelerare la ricostruzione e la popolazione poteva rimanere nel proprio territorio. Parlate tanto della autonoma sistemazione, ma la avete pagata a tutti? Io non ho visto niente,! Il sig. Curcio capo regionale prot.civile invece di invitare a non chiedere la SAE si prodighi alla prevenzione sismica con lo stato. Emanassero leggi obbligatorie per l’adeguamento sismico di edifici gia esistenti. Allo stato costerebbe meno che dover ricostruire e sistemare la popolazione rimaste senza casa. Alla sindaca Piermattei faccio tanti “complimenti”esegue gli ordini di Errani, stato e regione alla lettera lasciando i suoi cittadini al fai da te. Terreno irbanizzato a 4 mesi dal sisma NO. Moduli e o casette di legno chi puo’ sul proprio terreno NO. Abuso edilizio anche in emergenza. A mio avviso e’ abuso di potere votare contro una mozione per installare moduli sul proprio terreno e sapere poi che chi vuole far rispettare la legge non la rispetta . E non dico altro.
Il dato dei 9 progetti giunti fino ad ora è riferito al solo comune di San Severino o a tutta la provincia?
Ci sono decine di fabbriche in Italia (e decinaia e decinaia e decinaia e decinaia in Europa) che realizzano moduli abitativi e ci vogliono mesi e mesi e mesi prima che questi moduli vengano acquistati, trasportati e distribuiti dalla Regione???
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Chissà perchè si ha la sensazione della solita presa per il fondoschiena…
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Sembra talvolta che tutto sia (mal)organizzato affinchè gli interventi durino, molto più del previsto, al solo scopo di far girare la macchina delle consulenze…
Di certo non è così, ma l’impressione che se ne ricava è che sia lento affinchè -in tanti- possano continuare a ricevere stipendi che, altrimenti, cesserebbero se cessasse l’enmergenza
Se ne accorgono tardi. Non si sono resi conto dell’entità dei danni causati da questo terremoto che è ancora in corso. Solo a Macerata sono da effettuare circa 2500 sopralluoghi, ci vorranno circa 2 anni anche perchè vogliono che i tecnici lavorino gratis!! Prima che siano sistemate le casette ci vorranno 3/4 anni, hanno effettuato un appalto unico e bisogna realizzare prima le opere di urbanizzazione.Se ogni casetta mi costa come un appartamento normale mi conviene costruire subito.
Dovevano essere responsabilizzati i sindaci (funzioni di commissari straordinari). A loro ogni scelta e ogni decisione saltando tutta la burocrazia Errani. Il sindaco conosce il suo luogo, fatte le schede ed il progetto iniziare subito i lavori. Nel frattempo gli sfollati in alberghi, in case sfitte, case invendute, caserme.
Per eventi eccezionali decisioni eccezionali.